Sarà dedicato a Mario Scarpetta il nuovo teatro comunale di Sala Consilina che sarà inaugurato domenica 22 gennaio, alle 17:30.
Nel nome del noto attore teatrale e cinematografico italiano, scomparso prematuramente nel 2004, pronipote di Eduardo, l’amministrazione comunale salese apre questo nuovo spazio culturale di cinquecento posti, ultimo tassello dell’articolato «Polo culturale Cappuccini» dell’importante centro salernitano.
La nuova struttura è una cavea seminterrata di 1.200 mq, con funzioni di teatro e di auditorium, per una capienza di 495 spettatori e nasce con l’intento di servire non solo i 13mila cittadini di Sala Consilina, ma un più vasto bacino di riferimento che – con l’intero vallo di Diano, su cui insiste il Comune salernitano, e le aree prossime del Cilento e della lucana Val d’Agri – conta ben 120mila abitanti.
Nel corso della serata inaugurale, che si avvale della collaborazione dell’associazione culturale Mario Scarpetta e dell’associazione culturale Piccionaia di Napoli, sarà presentato il programma artistico che si dipanerà nella prossima primavera, promosso dalla stessa Amministrazione comunale. Con le autorità locali parteciperanno numerosi esponenti dell’arte e della cultura.
La realizzazione del teatro comunale Mario Scarpetta è cominciata nel lontano 2007, con un primo lotto di spesa di € 1.508.000, ed è terminata il 31 dicembre 2015 a seguito dell’approvazione del progetto di Completamento, finiture e decorazione ed arredi del complesso auditorium teatro polifunzionale Cappuccini, ammesso a finanziamento dalla Regione Campania nel 2014, in attuazione delle previsioni di accelerazione della spesa, di cui al P.O. Campania Fesr 2007-2013, per una spesa ulteriore di € 1.955.000 (DGR n.40 del 26/2/2014).
La nuova sala teatrale potenzia così l’offerta del «Polo culturale Cappuccini», l’area di oltre 11mila mq, di proprietà comunale, formata da un insieme di edificî e giardini, che coincide con l’ex complesso conventuale dei padri cappuccini e relativa parte esterna, costruito tra il XV e il XVI secolo e abbandonato dopo l’Unità d’Italia a sèguito della soppressione degli ordini religiosi. Nel Polo hanno già sede la Sezione Separata dell’Archivio storico, il Museo Archeologico, l’Auditorium e la Biblioteca “Carlo Nisi”, cui si affianca il Centro Studi e Ricerche del Vallo di Diano intitolato all’editore Pietro Laveglia, nonché un’arena esterna e un’area sportiva polivalente.