di Lucio Ianniciello
Tempi duri in casa Avellino. In sala stampa si presenta il Presidente Taccone: “Questa di stasera è una sconfitta, non una brutta sconfitta. A Latina è stato diverso, non si è combattuto. Oggi i ragazzi hanno giocato, il Pescara ha millantato il fatto che mancavano tanti giocatori ma aveva il centrocampo e l’attacco titolari. Capisco la contestazione ma assolverei la squadra come i tifosi. La contestazione tecnica è una cosa, quella morale è un’altra. È normale che Castaldo abbia gioito quando ha segnato. Cosa doveva fare?”.
Si parla del cambio tecnico: “Dopo 16-17 giorni non si può giudicare un tecnico, Tesser non aveva fatto male. Quelli che oggi rivorrebbero Tesser sono gli stessi che ne chiedevano la testa. Sicuramente 1 punto in tre partite non è una cosa bella, ora però sarebbe un peccato lasciarsi andare. Il problema è che non siamo abituati a lottare per non retrocedere. Ora devo cercare di dare sostegno ai giocatori, dobbiamo essere uniti”. L’ambiente, un fattore che può contare tanto nelle ultime 7 partite che rimangono: “Dal punto di vista ambientale preferirei giocare tutte le gare fuori. In casa succede sempre la stessa cosa”. Ipotesi ritiro: “Non direi, ora sgombrare la mente da preoccupazioni è la cosa più importante”.
Si chiude parlando ancora di Tesser: “Non si era rotto niente con il mister, i risultati non sono arrivati. Per la mia persona non fare i play off equivale ad un fallimento. Nel momento in cui l’ho cambiato ci credevo ancora. È stato un allenatore esemplare”.