Dall’ inviato Lucio Ianniciello.
Un Tesser preoccupato, la stampa lo incalza. Il mister si assume però tutte le responsabilità.
Distanze non mantenute. ” Col 3-5-2 a a Bari per la prima volta, abbiamo fatto bene. Mi son fidato ma è stata una questione di distanze non mantenute, non di uomini. Oggi si è aperta una voragine in mediana, un buco clamoroso. Dovevo cambiare prima il modulo, ho sbagliato. Il terzo gol lo abbiamo subito in una brutta maniera. È stata una catastrofe”.
Interpreti. ” A Bari ho giocato con la stessa formazione. Abbiamo fatto bene solo dalla 1-1 all’ 1-2. Non ha funzionato la catena Chiosa – Zito, Cinelli per il Vicenza ha fatto l’attaccante aggiunto”.
Fattore psicologico. “L’umore è giù, ho detto due cose a loro negli spogliatoi. Il lavoro è l’unica medicina, nel calcio si passa dalle stelle alle stalle. Caratterialmente non siamo ancora integri. I demeriti paradossalmente sono più nelle partite precedenti quando dovevi vincere e non hai vinto. La partita storta, come oggi, capita. Comunque le doti comportamentali contano più di quelle tecniche”.
Tavano. ” La squadra conta, non Tavano. Sta malissimo e io con lui. Dopo 6 partite le cose vanno male, c’è però intensità in quello che facciamo”.
Panchina stabile? ” Mi sento in discussione, pessima classifica. Io sono un dipendente, voglio il cuore dalla squadra. Ci tengo. È la prima volta che la buchiamo la prestazione. La squadra è questa, i giocatori mi stanno dando retta. Non mi sono mai specchiato nel bel gioco. Voglio una squadra con identità e personalità”.