“Lavoratori impegnati negli interventi a diversi metri d’altezza nell’indifferenza generale. Non usano elmetti e imbracature di sicurezza. Cosa fanno le istituzioni e i funzionari dell’Ispettorato del lavoro? Serve intervenire subito”. “I lavori al viadotto di Fratte ci stanno offrendo la fotografia peggiore dell’Italia che non pensa assolutamente alla sicurezza. Ma le istituzioni non vedono gli operai a lavoro senza casco di protezione? Dove sono i funzionari dell’Ispettorato del lavoro e le forze dell’ordine? Tutto questo è inaccettabile”. E’ forte la denuncia di Luigi Vicinanza, sindacalista della Cisal provinciale, che solleva il mancato rispetto delle norme in materia di sicurezza da parte dei lavoratori che stanno operando per la manutenzione dello svincolo autostradale di Fratte. “C’è gente che lavora a diversi metri d’altezza, ma a nessuno pare interessare questo. Non ho potuto fare delle foto perché la situazione in zona è molto complicata e ho rischiato di farmi notare. Ma chiunque è passato in zona in questi giorni non può non aver notato che alcuni operai stanno lavorando su un ponteggio a diversi metri d’altezza”. Per Vicinanza si tratta di una situazione inaccettabile e punta il dito su chi dovrebbe avere il dovere di controllare. “Gli operai non hanno nemmeno un’imbracatura di sicurezza. Se un’auto urta il ponteggio ci scappa veramente il morto”, ha continuato. “La vera vergogna è che tutto questo va avanti nel silenzio generale. Va bene garantire la manutenzione stradale, ma a patto che nessuno si faccia male sul serio. Voglio ricordare a chi dovrebbe controllare che il Testo Unico di Sicurezza nei Cantieri Stradali dell’Inail recita la seguente frase: “Il casco deve essere usato sempre nei lavori su strada e in presenza di traffico veicolare. Rende il lavoratore maggiormente visibile”. La politica dei due pesi e due misure non va affatto bene. Ci sono aziende che hanno chiuso per molto meno, mentre accettiamo che un gruppo di operai lavori a diversi metri di altezza alla luce del sole. Mi auguro che la magistratura possa fare chiarezza sul caso”.