A Nola, in Giugno, imperversano i festeggiamenti in onore di San Paolino, Santo Patrono del Paese, la cui memoria liturgica è fissata in data 22 giugno. Ma chi era San Paolino?
Ponzio Anicio Meropio Paolino nacque a Bordeaux (Francia) nel 355. Discendente da un’illustre famiglia senatoriale e consolare, era figlio del prefetto della Provincia di Aquitania. Spinto da una particolare propensione per la legge e filosofia, a 15 anni pare avesse già terminato i suoi studi.
Poco più che ventenne fu annoverato tra i seicento senatori. Quando nel 378, a soli 23 anni, gli spettava il governo di una provincia senatoriale, egli scelse la Campania. A Capua preferì Nola, ove egli aveva alcuni possedimenti. Vicino Nola, precisamente a Cimitile, era venerato san Felice. A questi, molto anni dopo, guarito miracolosamente da una malattia, dedicherà un santuario.
Si narra che, poco prima di tornare in Aquitania, si tagliò la barba e la consacrò simbolicamente a san Felice, secondo una cerimonia pagana.
Giunto a Barcellona conobbe una ricca e bella donna di religione cristiana e battezzata: Therasia. Questo amore non solo lo condusse al matrimonio ma lo guidò sulla strada della conversione.
Paolino ricevette il battesimo nella chiesa di Bordeaux, a 35 anni, dal vescovo Delfino ma il suo percorso di fede fu completo a causa di un lutto: nel 392, a otto giorni dalla nascita, perse a causa di una malattia il figlio Celso. Decise di prendere i voti durante la messa di Natale del 393 e fu ordinato Sacerdote nel 394.
Dopo l’ordinazione partì per un viaggio in Italia dove conobbe sant’Ambrogio. Mentre si trovava in Toscana lui e la moglie decisero di dedicarsi completamente alla vita monastica. Di qui si stabilirono a Nola, dove Paolino aveva soggiornato quando era stato governatore della Campania, fondando un cenobio maschile e uno femminile, che si contraddistinsero per l’intensa vita di preghiera e per l’assistenza ai poveri. Tra il 409 ed il 414 perse sua moglie. Nel 410 i Visigoti di Alarico invasero e devastarono Nola facendo molti prigionieri. Per riscattare i nolani catturati Paolino vendette tutti i suoi averi e quando non ebbe più nulla di cui disfarsi si offrì come schiavo. Morì nel 431 a 76 anni.
Di San Paolino ci rimane un epistolario contenente 49 lettere e 33 Carmi di cui 14 natalizi ed, inoltre, ne compose uno, per ogni anno che trascorse a Nola, in onore di San Felice.
San Paolino è, inoltre, patrono dei campanari (suonatori di campane), della Diocesi di Senigallia, Sutera, Torregrotta, Villamaina
Annarita Franzese