Il presepe vivente di San Paolo Belsito, promosso e organizzato dalla Parrocchia S. Paolo Eremita, è giunto alla decima edizione facendo registrare in questo decennio una grande affluenza di pubblico. Occorre ricordare che già in passato la Comunità di San Paolo ha offerto ai visitatori un presepe, organizzato in origine dal Club Napoli, poi dal Gruppo Giovani di San Paolo Belsito, con la direzione del maestro artigiano italo-americano Nino Vecchione, fatto di bellissime scene, “popolato” da pastori di vetroresina, snodabili e capaci di assumere qualunque posizione. Il progetto di un “presepe vivente” è nato invece da un idea di don Fernando Russo. Appena nominato parroco del “terra bella”, cui rimanda il toponimo aggiunto a “San Paolo” dopo l’unità d’Italia, rimase colpito dal caratteristico centro storico, ma soprattutto dalla bellezza del Palazzo de Marco, del 400, scelto da allora come cornice della Natività per il suo suggestivo scenario. Il luogo considerato più periferico rispetto al centro, identificato con la Chiesa e con il corso via Ferdinando Scala, nel periodo natalizio si accende di nuova vita. Lo spazio antistante al palazzo de Marco era nella prima edizione alquanto abbandonato, ma il susseguirsidelle edizioni del Presepe lo ha, per così dire, restituito ad una nuova vita come luogo simbolo, sede della memoria della nascita di Gesù Bambino. Le scene del Presepe, anche con tipiche bancarelle che animano il borgo e offrono ristoro ai visitatori, si diramano da questo cuore pulsante alle altre vie del paesino (Via Roma, via Storta Casanovella, via Carrella). Al montaggio delPresepe hanno lavorato e lavorano gruppi di giovani che dopo la festività dei morti allestiscono capanne e scene per i figuranti scelti tra i sanpaolesi. Un momento importante di amicizia, condivisione, comunità. Rispetto agli anni precedenti il Presepe sarà allestito nei giorni 26 e 27, non più nel giorno di Natale, con novità di rilievo rispetto alle precedenti edizioni. E’ previsto un tratto del percorso, attraverso un cancello che immette nella campagna circostante e sbuca dietro la Natività posizionata presso il palazzo de Marco. L’apertura del cancello antistante questo luogo di campagna, è quasi una sorta di uscita dalla prigione del peccato grazie al viaggio da compiere, insieme a Re Magi qui posizionati, per poter giungere a vedere Gesù Bambino. Anche l’innocenza della natura, inglobata direttamente nel percorso, acquista un importante significato simbolico: la presenza nel Presepe Vivente di animali, pecore, conigli, galline, asinelli richiama l’innocenza di tutti “i sereni animali che avvicinano a Dio”, come ha scritto il poeta Umberto Saba.