I consiglieri comunali Alfredo Mazza (Progetto Comune), Annamaria Straccia (Liberamente), Gerardo Cataldo ed Ilario Sarno (indipendenti in maggioranza) hanno protocollato una mozione di sfiducia al sindaco di San Potito Ultra, Francesco Iandoli. Come da normativa vigente si attende ora la convocazione del consiglio comunale per poterla votare con appello nominale.
Di seguito il testo della mozione di sfiducia protocollata presso gli uffici comunali:
L’operato del Sindaco avv. Francesco Saverio Iandoli, in questi anni è stato caratterizzato da continue inadempienze ai più elementari principi di correttezza e buona gestione politico-amministrativa, oltre al mancato rispetto dei principali punti programmatici, caratterizzando quest’amministrazione di continui ed esasperati cambi di maggioranze.
Lo stato di abbandono in cui ha condotto il nostro Comune è un dato di fatto incontrovertibile, isolandolo dal contesto operativo sia all’ interno ’Associazionismo , sia dal contesto politico in itinere relativo all’area Vasta.
Balza immediatamente agli occhi come l’attività politico – amministrativa sia pesantemente ingessata, che gli Uffici Comunali, ridotti allo stremo, non riescano oramai a dare risposte ai bisogni elementari dei nostri concittadini, anche in ordine a richieste di ordinaria amministrazione.
La revisione dell’organizzazione degli uffici e del personale, nonostante i vari pensionamenti, non è stata portata a termine, lasciando in piedi una struttura organizzativa inadeguata per numero, senza prospettiva futura, per mancanza di incardinamento in alcuni punti chiave quali Ragioneria e Responsabile dell’Ufficio Tecnico Comunale, con conseguenze strutturali significative per il futuro dell’apparato burocratico del nostro Ente;
Gli atti fondamentali della vita amministrativa dell’ente (bilanci di previsione) non sono mai stati prodotti, nel corso della legislatura, nei tempi prescritti dalla legge, addirittura in assenza dell’Organo di Revisione Contabile;
Sono stati compiuti reiterati atti nel concedere proroghe su proroghe all’attuale Responsabile dell’UTC, procedure sanata da un avviso ex art. 110 del TUOEL;
I continui e magmatici ripensamenti del programma politico ed i “vergognosi” cambi di rotta hanno annichilito sia i Consiglieri di Maggioranza che di Minoranza, depauperando ed espropriando i principi programmatori del Consiglio Comunale asservito a personali capricci
La mancanza di programmazione in campo economico ha portato il Comune di San Potito Ultra ad essere fuori da tutte le ultime e più importanti linee di progettazione legate ai fondi europei 2014/2020, con rischi seri collegati alla rendicontazione dei lavori in essere;
La frammentazione del quadro politico rispecchiata dalle dimissioni del capogruppo e di un consigliere da “Alternativa Democratica” e la loro dichiarazione di indipendenza testimonia la dissoluzione del vincolo fiduciario che ha legato i consiglieri al Sindaco al momento dell’elezione.
La mancanza di una guida amministrativa avveduta e rispettosa delle diverse sensibilità politiche e sociali presenti nel Consiglio Comunale e nel paese si è riverberata in un clima complessivo di scontro, di sospetti, di personalismi che hanno nociuto grandemente alla vita civile della comunità, inquinando anche le relazioni all’interno di istituzioni fondamentali come la scuola, mentre altre istituzioni culturali e di comunità, come il Museo del lavoro o il Centro sociale polifunzionale praticamente sono state condannate all’inattività.
Considerato che il Consiglio Comunale non può ulteriormente assistere passivo, solo per tutelare egoisticamente la propria sopravvivenza, ad un così grave degrado senza farsi complice di una inaccettabile inerzia delle Istituzioni, a tutto danno della comunità e dei cittadini, che in noi hanno riposto le proprie naturali esigenze ed aspettative per una crescita culturale e sociale.
Tutto ciò premesso, i sottoscritti Consiglieri comunali, consapevoli della responsabilità assunta a seguito delle elezioni amministrative nei confronti di tutti i cittadini di San Potito Ultra e consci dell’impossibilità di adempiere ai doveri derivanti dal proprio mandato, stante l’aggravarsi delle difficoltà riscontrate nel gruppo di maggioranza, chiedono la convocazione del Consiglio Comunale onde procedere alla votazione per appello nominale della mozione di sfiducia ex art. 52 D.lgs. 267/00 che formalmente presentano.