Un interessante convegno dibattito si è tenuto ieri sera presso l’oratorio S. Francesco Saverio a San Sossio Baronia organizzato dalla locale Pro Loco. Al convegno hanno preso parte , Libero Orlandella ( Presidente della Pro Loco Sossiana ), Franco Di Cecilia ( Dirigente Scolastico e Assessore alla cultura / lavori pubblici della Provincia di Avellino ) , Antonio Di Martino ( Autore del Documentario.- Film ), Valentino Romano ( Storico e Scrittore ) e Tony Lucidu ( Presidente Pro Loco Alta Irpinia ).)”
Tra il pubblico presente in sala abbiamo notato Vito Di Leo ( Sindaco di Sturno ), Antonietta Raduazzo ( Presidente Ass. Bagliori di Luce di Flumeri ).
Il dibattito è stato un approfondimento dei temi del brigandaggio sviluppatosi negli anni dal 1860 al 1870, con spirito laico e senza preconcetti. Il brigandaggio nacque dalla ribellione del mondo contadino, che interessò parte del meridione d’Italia, tra cui anche alcuni paesi dell’l’Irpinia, come San Sossio Baronia , Monteverde , Bisaccia e Calitri.
Proprio per mettere in evidenza la realtà Irpina, è stato proiettato un documentario – film dal tema “ Il Grande Brigandaggio tra Volture e l’Alta Irpinia “, con riferimento a Filomena Pennacchio nativa di San Sossio Baronia, una contadina diventata brigantessa .
Riportiamo una sintesi dei vari interventi succedutisi
Libero Orlandella “ il convegno è dedicato alla figura di Filomena Pennacchhio una giovane contadina nata a San Sossio Baronia , che incontrò Giuseppe Schiavone, uno dei luogotenenti di Carmine Crocco diciamo il generale dei briganti, se ne innamorò e lo seguì. Lei è stata brigantessa combattendo in prima fila. Noi stiamo ancora facendo delle ricerche per la verità storica di quel periodo, che ci è stata raccontata in maniera ovviamente errata da chi ha vinto la guerra . E poi stiamo anche cercando di scoprire la personalità di Filomena Pennacchio, il periodo vissuto da brigantessa, i sette anni di carcere fatti , il periodo da sposata in quel di Torino e la benedizione papale ricevuta da morta, dopo che aveva fatto tanti omicidi da brigantessa. Quindi, cerchiamo le ragioni storiche e vere, con obiettività e senza faziosità eccessiva, perchè noi non siamo neo borbonici o vogliamo la secessione all’inverso. L’unità d’Italia è una e va rispettata , però la storia va riscritta con la verità storica “.
Valentino Romano , “ mi occupo del brigantaggio da sempre, più che altro mi occupo di lotte contadine , il ribellismo contadino. Riportare alla luce i fatti di allora del brigantaggio significa ricostruire un pezzo di storia ignorata., che ha contribuito comunque alla formazione della storia complessiva dell’Italia. Lo scopo non è quello di giustificare le scelte violente dei briganti per farli diventare eroi, ma di capire le cause profonde del disagio sociale che hanno portato le masse contadine merridionali a ribellarsi contro il potere. Se una causa principale insieme a un coacervo di cause che pure ci furono, sta nel problema della terra. I contadini erano senza terra e lottavano per poter usufruire delle terre pubbliche demaniali e quelle dei grandi latifondi, che venivano negate loro dai borghesi e dall’antica nobiltà locale. Su questo asse si sviluppò la lotta che oggi potremmo definire sindacale, ma che all’epoca non poteva essere definita tale , in quanto mancava di una progettualità politica, ma erano lotte istintive dettate dalla fame e dal bisogno di poter condurre una esistenza , più a misura d’uomo e umana “.
Franco Di Cecilia, “ questo convegno innanzitutto è un invito a conoscere la storia, quella storia che ci ha resi così come siamo nel bene e nel male . La storia non è un tormento , ne un semplice racconto delle vicende dell’umanità., ma è un luogo di insegnamento . Bisogna dirlo soprattutto in quei frangenti in cui la storia è stata un dramma . Il risorgimento italiano è stata una grande operazione felicemente conclusa con l’unificazione del paese. Però dietro tali eventi c’è un. sangue quello dei vinti , quello della gente del Sud che ha pagato un durissimo prezzo al progetto dell’unificazione . Non sono ovviamente favorevole a processi disgregatori o revisionismo storico, che porterebbe di nuovo il Sud allontanarsi dal Nord, una legaSud contrapposta alla lega Nord. Però dobbiamo sfatare alcuni miti del risorgimento , che e quella sorta di idolatria verso la vicenda storica , che è stata invece grondante di sangue “.
Al termine del convegno, si è tenuto in piazza uno stand gastronomico dei prodotti locali.
Carmine Martino