Venti gli operai che finiranno in strada senza un lavoro a causa del fallimento della Redoil. Ebbene, questi ultimi non ci stanno e fanno scattare la protesta occupando l’azienda. Gridano: “Da qui non ce ne andiamo. Devono darci delle certezze”. Intanto due si distaccano dal gruppo e si portano sul tetto minacciando di buttarsi giù. “Il lavoro è dignità. Non possono togliercelo. Questa è un’azienda attiva che ha sempre onorato gli ordinativi”, continuano gli operai. Intanto i custodi giudiziari ricorrono in appello contro il curatore fallimentare che ha messo in liquidazione l’azienda. E’ questo il tentativo estremo di Ornella Renella, Mario Porcaro e Aldo Burzo che intendono tenere in piedi questa azienda diventata il simbolo del riscatto sociale, dopo il sequestro avvenuto su disposizione della magistratura per evasione fiscale. Ora gli operai lanciano l’appello per spingere il curatore fallimentare a fare dietro front e a lasciare l’impianto nelle mani dei custodi giudiziari che continuerebbero a garantirgli il lavoro, anziché metterli in strada. Si spera che la corte d’appello, che si riunirà il 5 febbraio, accolga il ricorso presentato. “Stanno distruggendo un’attività florida senza pietà per incapacità loro. Così si distrugge il sud”, concludono i lavoratori.