San Vitaliano non dimentica. Quelle diciannove bare schierate e coperte dal tricolore non potranno mai più essere cancellate dalla memoria collettiva. Sono passati dieci anni dalla strage di Nassiriya. Era il 12 novembre 2003, ore 10.45 quando, a sud dell’Iraq, un camion cisterna guidato da un kamikaze esplodeva provando a forzare l’entrata di una delle due basi cittadine del contingente italiano, nello specifico la base “Maestrale” dell’Msu dei Carabinieri, della missione di peacekeeping “Antica Babilonia”. Fu una strage. Morirono 28 persone di cui 19 italiani e 9 iracheni, ci furono 58 feriti. Tra le vittime italiane dodici erano carabinieri, cinque militari dell’Esercito e due civili di una troupe sul posto per girare un documentario. Morirono i carabinieri Massimiliano Bruno, Giovanni Cavallaro, Giuseppe Coletta, Andrea Filippa, Enzo Fregosi, Daniele Ghione, Horacio Majorana, Ivan Ghitti, Domenico Intravaia, Filippo Merlino, Alfio Ragazzi e Alfonso Trincone. Insieme a loro restano a terra i militari dell’esercito Massimo Ficuciello, Silvio Olla, Alessandro Carrisi, Emanuele Ferraro e Pietro Petrucci. Morirono anche civili italiani nel piazzale di quello che era anche denominato il compound “Animal House”: il cooperante Marco Beci e il regista Stefano Rolla che con la sua troupe stava seguendo proprio l’attività dei carabinieri italiani in Iraq. Nella coscienza nazionale Nassiriya piano piano è diventata un simbolo e una testimonianza, nelle decine e decine di strade e piazze italiane dedicate ai caduti di quell’attentato, del sacrificio per la pace pagato dai soldati italiani nelle missioni internazionali. In occasione della tragica ricorrenza del 10° anniversario della strage di Nassiriya, il Comune di San Vitaliano intende onorare le vittime tra cui il Brigadiere Giuseppe Coletta appartenente alla locale stazione dei Carabinieri, con una serie di iniziative commemorative che si protrarranno fino a domani.