Quod non fecerunt Barbari, fecerunt Barberini! La notissima invettiva rivolta a Papa Urbano VIII per denunciare il sacco dei bronzi del Pantheon sembra un atto da vera educanda se raffrontato agli scempi consumati ai giorni nostri addirittura da Enti pubblici su edifici pubblici.
È il caso dell’ex edificio scolastico situato in pieno centro a Sant’Angelo dei Lombardi che, dopo essere già stato martoriato in seguito ad interventi di consolidamento commissionati dalla Provincia di Avellino e mai completati, in questi giorni è stato ulteriormente deturpato da improbabili interventi di messa in sicurezza e chiusura di finestre. Guardare per credere!
Pensate un po’, un edificio costruito intorno agli anni ’30, che ha resistito ad una guerra mondiale e ad un terremoto, sembra oramai arrendersi alla forza devastatrice, a una vera e propria furia iconoclasta dell’Ente provinciale che, ancora una volta, dimostra di non essere all’altezza del ruolo istituzionale assegnato.
L’Amministrazione comunale di Sant’Angelo dei Lombardi non intende più sopportare l’ennesimo sgarbo subito ad opera di un Ente che, sebbene oramai ridotto a una scatola vuota, continua a spendere in maniera scriteriata e senza una seria attività di programmazione sul territorio. Basti pensare all’intervento sulla strada provinciale di collegamento con il presidio ospedaliero di Sant’Angelo dei Lombardi, solo di recente completato dopo che per mesi il tratto era stato chiuso al traffico e solo dopo innumerevoli diffide e segnalazioni.
Pertanto, l’Amministrazione ha già dato indicazioni agli uffici competenti affinché la Provincia di Avellino esegua i lavori sull’ex edificio scolastico di Piazza Francesco De Sanctis in conformità alla normativa vigente e alle ordinanze emesse a tutela della sicurezza urbana.
A seguito di sopralluogo effettuato dal Comando di Polizia Municipale di Sant’Angelo dei Lombardi sul cantiere dell’ex edificio scolastico in Piazza F. De Sanctis, attualmente in custodia della Provincia di Avellino, è stata infatti riscontrata la non conformità dei lavori di messa in sicurezza appaltati dall’Amministrazione provinciale al contenuto dell’ordinanza sindacale n° 20 del 14.06.2016 (“Sicurezza urbana, disposizioni atte a contrastare il fenomeno dell’incuria, abbandono e degrado immobili, manufatti, cantieri edili, aree scoperte private e loro pertinenze”)
In particolare, l’intervento di chiusura delle finestre (effettuato con lamiere color alluminio) e la recinzione dell’area circostante risultano palesemente difformi rispetto alle prescrizioni dell’ordinanza sopra richiamata nella quale, tra l’altro, si legge chiaramente che si fa obbligo, nelle aree di cantiere, “di installare adeguata e consona recinzione, anche con riferimento all’aspetto estetico, in armonia con il contesto ambientale”.
Pertanto, si procederà in conformità alle previsioni del provvedimento, ordinando l’immediata rimozione delle chiusure e l’adeguata messa in sicurezza dell’area.