a cura di don Riccardo Pecchia
La Chiesa festeggia oggi 24 giugno la Natività di San Giovanni Battista, fonte principale sulla vita e la figura del Battista sono i Vangeli, essi attestano che era figlio di Zaccaria e di Elisabetta e fu generato quando i genitori erano in tarda età; la sua nascita fu annunciata dallo stesso arcangelo Gabriele che diede l’annuncio a Maria; quando questa andò a visitare Elisabetta, il nascituro balzò di gioia nel ventre materno. Per aver conosciuto direttamente Gesù e per averne annunciato l’arrivo ancor prima che questi nascesse, Giovanni è ricordato come “il più grande dei profeti”. In occasione della visita della cugina Maria, Elisabetta sarebbe stata nel sesto mese di gravidanza; questo ha permesso di fissare la nascita di Giovanni tre mesi dopo il concepimento di Gesù e dunque sei mesi prima della sua nascita, assumendo per ipotesi una probabile ancora non definitiva datazione del Natale nel mese di Dicembre, non dimostrata ma nemmeno incompatibile col l’indicazione del turno sacerdotale di Zaccaria al Tempio; da sant’Agostino sappiamo che la celebrazione della nascita di Giovanni al 24 giugno era antichissima nella Chiesa cattolica africana: unico santo, insieme alla Vergine Maria, di cui si celebra non solo la morte (il dies natalis, cioè la nascita alla vita eterna), ma anche la nascita terrena.
24 giugno: beato Ivano, studi moderni affermano che era un monaco benedettino nel monastero sassone di Coevey, poi ritiratosi a fare l’eremita in Boemia, a conferma di ciò esiste un elenco di monaci di detto monastero dell’865 che porta il nome Unvano. Durante una battuta di caccia, l’eremita Ivano fu scoperto dal duca boemo Borivoj e invitato al castello di Tetìn, dove dopo aver ricevuto i desiderati sacramenti, rimase a colloquio con la duchessa santa Ludmilla, prima di ritornare al suo eremitaggio; il duca Borivoj s’impegnò con lui che alla sua morte avrebbe edificato una chiesa dedicata a san Giovanni Battista, approssimatosi la fine, Ludmilla inviò un suo sacerdote a portargli gli ultimi conforti religiosi.