a cura di don Riccardo Pecchia
Oggi primo luglio la chiesa celebra sant’Aronne, personaggio della Bibbia, fratello di Mosè e primo sommo sacerdote del popolo ebraico; fratello maggiore di Mosè, nato nel 172 a.C., è consacrato dallo stesso Mosè, primo sommo sacerdote insieme ai suoi figli; è collaboratore privilegiato di Mosè nel ricondurre il popolo ebraico nella Terra Promessa, dopo la liberazione dall’Egitto. Ad 83 anni si presenta davanti al faraone, con il fratello, producendo i prodigi delle prime tre piaghe, come ci vengono descritte dalla Bibbia. Rimane a capo del popolo ebraico durante la permanenza di Mosè sul monte Sinai. In quel periodo ha la debolezza di farsi una immagine di Dio (un vitello d’oro), per volontà del suo popolo. Viene però risparmiato dall’ira divina per intercessione di Mosè. Come Mosè, dubita della possibilità dell’intervento divino di far scaturire l’acqua dalla roccia e per tale ragione non metterà mai piede nella terra di Canaan, nonostante sia fragile e peccatore, Aronne rappresenta un modello di collaborazione dell’uomo con Dio; secondo il racconto del libro dell’Esodo della morte di Aronne si hanno due resoconti, quello principale è un racconto dettagliato che vede Aronne, Eleazaro e Mosè salire sul monte Cor, qui Mosè spoglia Aronne dei paramenti sacerdotali e li consegna rivestendone il figlio Eleazaro, dopo Aronne muore all’età di 123 anni pianto per 30 giorni dal popolo giudicandolo grande e simile a Mosè. L’altro racconto si trova invece nel Deuteronomio, qui si dice brevemente che Aronne morì presso Mosera e là fu sepolto.
1 luglio: santa Ester regina di Persia; personaggio della Bibbia ebraica e dell’Antico Testamento cristiano. La sua storia è raccontata nel libro di Ester, secondo il libro di Ester questa fanciulla di origini ebraiche si chiamava Adàssa, nome ebraico che significa mirto, quando entra nell’harem del re riceve il nome di Ester, nome biblico che significa stella; Ester è la figlia di Abicàil della tribù di Beniamino, una delle due tribù che costituivano il Regno di Giuda, alla morte dei genitori è adottata dal cugino Mardocheo il quale avendo sentito che il re Assuero cerca una nuova sposa, Mardocheo fa partecipare la cugina alle selezioni. Ester viene scelta e diventa la sposa di Assuero. Quando il primo ministro Aman decide di sterminare tutti i giudei del regno, Mardocheo la esorta a presentarsi al re per intercedere in favore dei propri connazionali, dopo un digiuno di tre giorni Ester si presenta davanti al re per domandargli il favore di accettare il suo invito a cena con Aman. Accolta benevolmente, fu esaudita, quando, dopo il banchetto, svelò al re la malvagità di Aman. Ester salvò così il suo popolo. Mardocheo, a ricordo del lieto evento istituì la festa dei Purim.
1 luglio: san Teodorico di Mont-d’Or, figlio di tale Marcardo, famoso brigante; il giorno delle nozze propose alla moglie di vivere castamente, ma non essendo riuscito a convincerla, l’abbandonò, scopertasi la vocazione alla vita monastica, contro il parere della moglie ricorse all’arcivescovo Remigio di Reims per annullare il matrimonio, fu ordinato sacerdote da Remigio e si ritirò nel monastero da lui fondato a Mont-d’Or, oggi Saint-Thierry vicino Reims, attorno a lui si riunirono numerosi discepoli, compreso il padre Marcardo, pentitosi delle sue infamie, la fama della sua santità si diffuse rapidamente, attirando molte persone, la tradizione narra che Teodorico abbia curato un occhio di Teodorico I, figlio di Clodoveo I; da qui nacque la consuetudine, per i re di Francia appena incoronati, di recarsi all’abbazia e di pranzarvi, ciò per molti anni anche dopo la morte del santo, avvenuta il 1º luglio 533.
1 luglio: beato Antonio Rosmini, filosofo, sacerdote e fondatore della Congregazione dell’Istituto della Carità (rosminiani); nasce a Rovereto, città trentina, in una famiglia ricca, aristocratica, di grande cultura e apertura intellettuale, ma legata alle tradizioni nobiliari e conservatrici asburgiche, austera e religiosissima, fin da giovane si nutre con la lettura della Bibbia, dei Padri della Chiesa e dei teologi del suo tempo; conclusi gli studi liceali e avendo già presa la decisione di farsi sacerdote, sceglie di iscriversi alla facoltà di teologia dell’Università di Padova, viene ordinato sacerdote e seguono alcuni anni trascorsi a Rovereto nella quiete del palazzo di famiglia, dove si dedica a due principali filoni di studi, la riforma della filosofia e la politica, si stabilisce a Milano con Niccolò Tommaseo, conosciuto a Padova, dove stringe amicizie importanti, in particolare quella con Alessandro Manzoni e quella con il conte Giacomo Mellerio, che saranno fondamentali per la sua vita futura; Per condividere l’amore universale, che è ormai divenuto l’ispirazione definitiva di tutta la sua vita, fonda l’Istituto della Carità: a Domodossola, nasce la prima comunità di religiosi dei rosminiani e a Trento, la seconda casa, poco dopo vede la luce il ramo femminile dell’Istituto, ossia le Suore della Provvidenza, a Stresa dopo un soggiorno a Rovereto, ha un grave peggioramento di salute, la malattia al fegato che l’aveva accompagnato per tutta la vita, si acutizzò procurandogli mesi di malattia che consumeranno il suo fisico tra dolori senza sosta e con l’elevarsi dello spirito che si affina nella sofferenza, spira il 1 luglio 1855 all’età di 58 anni, ad Alessandro Manzoni, rimasto con lui fino alla fine, consegna il suo testamento spirituale in tre brevi parole: Adorare, Tacere, Gioire.
1 luglio: beato Ignazio (Nazju) Falzon, nato da famiglia ricca maltese, vestì l’abito clericale e ricevette la prima tonsura all’età di 15 anni, prima di conseguire, come era tradizione familiare, la laurea in Diritto canonico e civile, il che avvenne all’età di 20 anni, aveva ricevuto gli Ordini Minori, non ha mai esercitato la professione forense, né mai ha accettato, sentendosene indegno, l’Ordinazione presbiterale, dedicò la sua vita alla preghiera e all’insegnamento del catechismo, l’adorazione eucaristica e la meditazione furono il suo nutrimento spirituale e il sostegno del suo particolare apostolato: catechizzare, conoscere i catechizzandi e interessarsi a loro, morì il giorno del suo 52mo compleanno per un attacco cardiaco il 1° luglio 1865.