a cura di don Riccardo Pecchia
Oggi la chiesa festeggia beato Benedetto XI (Niccolò Boccasini), 194º papa della Chiesa cattolica; nato a Treviso, proveniva da una modestissima famiglia, il padre era alle dipendenze dei conti di Col San Martino, mentre la madre faceva la lavandaia nel vicino convento dei domenicani e questa sua mansione ne favorì l’ingresso del figlio, indossato l’abito religioso a 17 anni dell’Ordine dei Frati Predicatori, Niccolò completò gli studi a Milano, ordinato sacerdote, fece ritorno a Treviso dove svolse il compito di insegnante nel proprio convento, si distinse per mitezza di carattere, purezza di vita, umiltà e pietà, fu chiamato a succedere nella carica di generale dell’Ordine, riuscì a realizzare una difficile tregua d’armi tra il re d’Inghilterra e il re di Francia e questa sua missione di pace, valse al generale dei domenicani il cappello cardinalizio da parte di papa Bonifacio VIII; il cardinale Boccasini era ad Anagni accanto a Bonifacio VIII quando questi venne colpito dallo schiaffo dell’emissario di Filippo il Bello, Guglielmo di Nogaret. Morto Bonifacio VIII, i cardinali, riuniti in conclave a Roma elessero come successore il cardinale Boccasini, uomo conciliante e il più indicato a mettere riparo all’increscioso conflitto tra il papato e il re di Francia, dopo un pontificato di solo otto mesi, Benedetto morì improvvisamente a Perugia.
Oggi 7 luglio si celebra san Panteno di Alessandria, filosofo di grande reputazione, nativo della Sicilia, formato alla dottrina stoica, si convertì al cristianesimo in età adulta, fondò ad Alessandria d’Egitto una scuola catechetica e teologica, che divenne celebre come Didaskaleion, qui elaborò la dogmatica cristiana, sviluppando la Regula fidei al lume del ragionamento filosofico, il suo insegnamento dovette mirare a dare una interpretazione filosofica del messaggio cristiano, ricollegandosi, fin dove era possibile, alla tradizione del pensiero greco, ebbe tra i suoi discepoli Clemente Alessandrino, Origene e Alessandro di Gerusalemme; egli andò a predicare la fede nell’interno dell’Asia Maggiore e perfino nelle Indie. Si racconta che Panteno trovò nelle Indie alcuni fedeli con l’Evangelo di san Matteo in lingua ebraica portatavi da san Bartolomeo. Riprese la via per Alessandria d’Egitto dove continuò ad istruire tutti quelli che desideravano ascoltarlo nella sua abitazione, dato che la scuola pubblica, quando egli partì per le missioni, fu affidata a Clemente, uno dei suoi discepoli più illustri da lui formati, ad Alessandria riposò in pace al tempo dell’imperatore Antonino Caracalla.
7 luglio: san Villibaldo di Eichstätt, nativo inglese e primo vescovo di Eichstätt in Germania, la sua famiglia lo mette a scuola dai monaci di Waltham, dove poi Villibaldo decide di farsi monaco, ma è già fuori dalla cella e dall’Inghilterra prima dei voti definitivi: va in Terrasanta con un gruppo di pellegrini, tra cui suo padre Riccardo e suo fratello Vinnibaldo. Sta due anni a Roma, poi continua senza il fratello verso la Palestina, allora sotto gli arabi, rientra a Roma dopo sette anni, collaborò alla ricostruzione dell’allora distrutta abbazia benedettina di Montecassino, papa Gregorio III lo inviò come aiuto alle missioni in Germania, qui fondò un convento, dal quale si sviluppò un nuovo vescovado; san Bonifacio Winfredo, suo parente, l’ordinò prete e l’anno dopo lo consacrò vescovo di Eichstätt.