a cura di don Riccardo Pecchia
Oggi 10 luglio la chiesa festeggia sante Rufina e Seconda, erano due giovani sorelle cristiane e il padre, il senatore Asterio, le aveva promesse in spose a due giovani cristiani, Armentario e Verino, ma questi ultimi avevano apostatato per la incombente minaccia di morte, rinnegarono la propria fede, invitando anche Rufina e Seconda a farlo, ma di fronte al loro rifiuto, furono denunciate dagli stessi fidanzati respinti alle autorità, mentre le giovani si allontanavano da Roma, vennero arrestate e condotte dinanzi al prefetto Giunio Donato il quale, dopo averle sottoposte a vari tormenti per convincerle ad abiurare, le condannò a morte, furono condotte in località Selva Nera dove Rufina venne decapitata, mentre Seconda fu picchiata fino alla morte; patrone della diocesi di Porto-Santa Rufina.
10 luglio: san Canuto IV, conosciuto come Canuto il Santo, re di Danimarca; succeduto al fratellastro Harald III, si dimostrò presto di essere un re tanto devoto quanto ambizioso, il suo regno fu segnato da forti tentativi di aumentare il proprio potere in Danimarca, emise leggi volte a proteggere i deboli, gli orfani, le vedove e gli stranieri, istituì una sorta di sostentamento del clero, trasferì gran parte del potere dai conti ai vescovi che vennero così investiti anche di cariche temporali, si fece inoltre promotore dell’edificazione di numerose chiese ed effettuò cospicue donazioni in favore dei nuovi monasteri fondati dai missionari inglesi, ma tale politica condusse allo scontento i suoi sudditi, che non erano abituati ad un re che reclamasse tali poteri e pretendesse di interferire nella loro vita quotidiana; egli ritenne di aver diritto anche alla corona inglese, perciò considerava illegittima l’occupazione dell’Inghilterra compiuta dai normanni e perciò tentò ripetutamente di sconfiggere Guglielmo il Conquistatore, in nome di una ritrovata unità fra Danimarca ed Inghilterra, Canuto preparava l’invasione dell’Inghilterra con una flotta che tuttavia non salpò mai, ma rima che la flotta fosse stata nuovamente radunata, una rivolta di contadini scoppiò dove risiedeva Canuto, egli cercò rifugio con il suo seguito nella chiesa di Sant’Albano ad Odense, ma i ribelli irruppero nell’edificio e trucidarono davanti all’altare Canuto con il fratello Benedikt e diciassette uomini del suo seguito.
10 luglio: Santi Sette Fratelli Martiri, figli di santa Felicita; la ricca vedova Felicita, fu accusata da sacerdoti pagani all’imperatore Antonino, Publio, prefetto di Roma, incaricato dall’imperatore di giudicare la santa, cominciò ad interrogarla da sola, e tuttavia non ottenne alcun risultato. Il giorno dopo fece condurre la madre e i sette figli presso il foro di Marte, ma Felicita esortò i figli: Gennaro, Felice, Filippo, Silvano, Alessandro, Vitale e Marziale, a rimanere saldi nella fede. Il giudice se li fece condurre davanti l’uno dopo l’altro, non riuscendo a piegare la loro costanza, li assegnò a diversi giudici incaricati di eseguire la sentenza di morte, che fu eseguita con diversi supplizi: Gennaro, dopo essere stato percosso con verghe e straziato nel carcere, fu ucciso con flagelli piombati; Felice e Filippo furono ammazzati con bastoni; Silvano fu gettato in un precipizio; Alessandro, Vitale e Marziale furono puniti con sentenza capitale.