a cura di don Riccardo Pecchia
Oggi 13 luglio la chiesa celebra sant’Enrico II, imperatore e re; nato dal duca bavarese Enrico il Litigioso e Gisella di Borgogna, Enrico fu istruito dal vescovo di Ratisbona, san Volfango. Enrico ebbe un fratello, Bruno, che rinunciò agli agi della vita di corte per divenire vescovo di Augusta, nonché due sorelle: Brigida, che si fece monaca e Gisella, che andò in sposa al celebre Santo Stefano d’Ungheria; incoronato imperatore tedesco Enrico si prefisse sin dall’inizio un obiettivo importante: voleva restaurare il regno franco; ripristinò l’impero in Italia e ricevette la corona italiana, si sposò con Cunegonda, anche lei santa, e incoronato imperatore del Sacro Romano Impero; molto religioso e convinto assertore delle responsabilità dell’Imperatore nei confronti della fede e della prosperità dei suoi sudditi, esercitò sulla Chiesa e sui monasteri tedeschi un forte controllo, inteso in primo luogo a promuovere una riforma morale dei costumi nello spirito dell’ordine cluniacense, fu lui a sollecitare l’introduzione del Credo nella Messa domenicale, e a livello politico per renderli un contrappeso valido e sostanziale rispetto al potere e all’ingerenza dell’aristocrazia laica Circondato dai grandi dell’impero e da molti vescovi, santamente spirò in Grône il 13 luglio del 1024.
13 luglio: santa Clelia Barbieri, religiosa italiana e fondatrice della congregazione delle Suore Minime dell’Addolorata; nacque a Le Budrie in un piccolo centro della provincia di Bologna, il padre era un povero bracciante, la madre invece veniva da una famiglia ricca: questo matrimonio un pò contro corrente era cementato dalla profonda fede cristiana di entrambi i coniugi; quando ricevette la Cresima si sentì pervasa dal desiderio di farsi santa, desiderio che presentava spesso alla mamma, che le insegnò fin da piccola ad amare Dio, chiedendo persino consigli su come diventare santa. Clelia da adolescente divenne parte attiva dei catechisti del tempo chiamati Operai della Dottrina cristiana, il gruppo fu molto solerte nell’insegnamento del catechismo ai giovani e nelle opere assistenziali ai poveri ed agli ammalati e ben presto la giovane Clelia ne assunse il ruolo di guida, tanto che nonostante i suoi 22 anni veniva chiamata “Madre”; Clelia con le sue amiche poterono ritirarsi nella casa cosiddetta del maestro, ove cioè fino allora si erano radunati gli Operai della dottrina cristiana, fu l’inizio umile della famiglia religiosa di Clelia Barbieri che i superiori in seguito chiameranno Suore Minime dell’Addolorata; morì di tubercolosi all’età di soli 23 anni il 13 luglio 1870