Oggi 2 giugno la Chiesa festeggia sant’Eugenio I, 75º papa della chiesa cattolica, romano d’origine sali al pontificato nell’estate del 654, in un momento drammatico per la Chiesa di Roma, secondo il suo biografo, egli si mostrò generoso con il clero e con i poveri e brillò per la sua santità.
2 giugno: sant’Erasmo, vescovo di Formia e martire, si racconta che Erasmo era vescovo di Antiochia, quando iniziarono le persecuzioni contro i cristiani, egli si rifugiò dapprima per sette anni in una caverna poi, scoperto, venne incarcerato per non aver voluto sacrificare agli idoli pagani, venne in seguito liberato miracolosamente e, dopo aver convertito a più riprese un numero altissimo di persone e aver compiuto altri miracoli e subito persecuzioni, venne infine condotto, per opera dell’arcangelo Michele, a Formia, dove morì dopo sette giorni.
2 giugno: santi Marcellino e Pietro, presbitero ed esorcista della Chiesa romana, secondo la passio scritta da papa Damaso I, i due martiri fossero decapitati nel folto di una selva chiamata Selva Nera (poi ribattezzato Silva Candida, sulla via Cornelia) affinché i loro sepolcri restassero sconosciuti; condotti al luogo del supplizio essi si prepararono con le proprie mani la tomba, in cui i loro corpi rimasero ignorati finché la pia matrona Lucilla, venuta a conoscenza della cosa, si premurò di farli trasferire e seppellire nelle catacombe Ad Duas Lauros (oggi a Torpignattara), sulla via Labicana.
2 giugno: san Nicola il Pellegrino, giovane greco, pio e devoto, che si trasferì in Puglia come pellegrino e vi morì nella città di Trani; per via del suo lavoro da pastore, conduceva una vita solitaria e quasi eremitica che gli indusse una certa spiritualità. Aveva cominciato il suo cammino di fede proprio in quei luoghi recitando Kyrie eleison, proprio per questo recitare continuo era deriso da tutti. Nella sua terra d’origine era considerato pazzo al punto che sua madre, esasperata, lo fece rinchiudere in un monastero dove era percosso e picchiato, ma egli non mostrava mai un lamento, anzi, nel suo cuore cominciò a farsi strada il sogno di recarsi in pellegrinaggio a Roma e fu così che si imbarcò alla volta di Otranto, durante il viaggio fu gettato in mare per il suo solito ripetere Kyrie eleison, giunto a Otranto, fu accolto malamente dall’arcivescovo che era stato disturbato dal suo urlare Kyrie eleison, la stessa cosa accadde a Lecce e Taranto, giunse infine a Trani con il suo solito gridare Kyrie eleison, attirò subito intorno a sé un gran numero di bambini ai quali regalava ciliegie e altri frutti e andò per le vie della città lodando il Signore, l’arcivescovo lo mandò a chiamare e lo interrogò personalmente, rimase così colpito dalla semplicità e ingenuità di questo giovane che gli offrì senza indugio vitto e alloggio per quanto ne avesse desiderato.