a cura di don Riccardo Pecchia
Sabato 23 luglio la chiesa oggi celebre santa Brigida di Svezia, nacque a Finsta, una cittadina svedese, da una famiglia aristocratica, data in sposa al legislatore Ulfo Gudmarsso, educò nella pietà cristiana i suoi otto figli, esortando lo stesso coniuge con la parola e con l’esempio a una profonda vita di fede, sia lei che il marito divennero terziari francescani, alla morte del marito, compì numerosi pellegrinaggi ai luoghi santi e, dopo aver lasciato degli scritti sul rinnovamento mistico della Chiesa dal capo fino alle sue membra e aver fondato l’Ordine del Santissimo Salvatore, a Roma passò al cielo; a Gerusalemme, Brigida contrasse una malattia, che in fasi alterne si aggravò sempre più e in breve tempo dal suo ritorno a Roma, il 23 luglio 1373, la santa terminò la sua vita terrena, con accanto la figlia Caterina alla quale aveva affidato l’Ordine del Santissimo Salvatore; nella sua stanza da letto si celebrava l’Eucaristia ogni giorno e prima di morire ricevette il velo di monaca dell’Ordine fa lei fondato. Unico suo rimpianto era di non aver visto il papa tornare a Roma definitivamente, cosa che avverrà poco più di tre anni dopo, il 17 gennaio 1377, per mezzo di un’altra donna santa Caterina da Siena, che continuando la sua opera di persuasione, con molta fermezza, riuscì nell’intento; compatrona d’Europa insieme a santa Caterina da Siena e santa Teresa Benedetta della Croce.
23 luglio: san Giovanni Cassiano, nacque nel 365 circa e come possibili suoi luoghi di nascita si indicano anche la Russia, la Siria, la Provenza, verso i vent’anni lo troviamo monaco a Betlemme dove visse in un monastero, lasciandolo dopo un breve periodo per andare a studiare in Egitto la vita monastica dei padri del deserto, dove subì l’influenza di Evagrio Pontico, figura cruciale nello sviluppo della spiritualità monastica; trascorse poi un pò di tempo a Sceti vivendo con i monaci. Nel 400 circa, si recò, a Costantinopoli, dove divenne discepolo di san Giovanni Crisostomo, allora patriarca della città e fu ordinato diacono, il santo patriarca viene deposto ed esiliato, perché non ha risparmiato critiche molto dure all’imperatrice Eudosia, gli amici del patriarca mandano allora Cassiano a Roma, per intercedere presso il papa Innocenzo I in suo favore; è possibile che fosse stato ordinato sacerdote in questo periodo, forse a Roma; per quel poco che conosciamo, delle sue vicende personali, egli trascorse il resto della sua vita in Occidente, dove nel 415 circa a Marsiglia dove istituì due monasteri, il noto monastero maschile di San Vittore a Marsiglia, che fu distrutto durante la Rivoluzione francese, e un altro femminile. Morì in pace intorno al 435, lasciando, tra gli altri, due importanti trattati sul monachesimo occidentale, “Le istituzioni cenobitiche” e “Conferenze dei Padri”, due opere fondamentali per il monachesimo occidentale prima di Benedetto da Norcia, che privilegiano la vita comunitaria rispetto a quella eremitica. Per lui, solo il monaco può dirsi imitatore perfetto del Cristo: un’affermazione che sarà poi respinta, perché considererebbe “imperfetti” senza rimedio tutti i credenti non monaci; morì nel 435