a cura di don Riccardo Pecchia
Si celebra oggi 5 giugno nella Chiesa Cristiana San Bonifacio vescovo di Magonza, monaco benedettino di origine anglosassone, missionario in Assia e Turingia: è ritenuto l’apostolo della Germania, alla santità della vita univa grande ingegno e amore allo studio della Sacra Scrittura, che fu sempre la fonte inesauribile della sua predicazione, morto l’abate del monastero dove risiedeva, la comunità lo elesse a successore; egli umilmente si rifiutò e andò a predicare tra gli infedeli, venuto a Roma, Gregorio II lodò il suo zelo e la sua virtù e gli affidò l’evangelizzazione della Germania, rientrato a Roma il pontefice lo nominò arcivescovo di Magonza, a san Bonifacio si fa risalire anche uno dei simboli natalizi, l’Albero di Natale, che fu da lui utilizzato per primo nel 724, quando ebbe l’idea di addobbare un abete appoggiando delle candele accese sui suoi rami, le candele simboleggiavano la discesa dello Spirito Santo sulla terra con la venuta del “bambino Gesù”, san Bonifacio usò questa immagine per spiegare alle popolazioni pagane il senso del Natale.
5 giugno: San Franco da Assergi, monaco benedettino ed eremita abruzzese, nel monastero vi rimase per una ventina d’anni per poi lasciarlo e ritirarsi in un romitaggio montano, salvò un bambino in fasce dalla bocca di un lupo che lo aveva rapito convincendolo a restituirlo alla madre.
5 giugno: beato Ferdinando d’Aviz, principe della casa reale e decimo figlio del re del Portogallo, fu Gran Maestro dell’Ordine monastico d’Aviz; crebbe austero e pietoso, particolarmente interessato alla sorte dei cristiani fatti schiavi dai mussulmani, li soccorreva come poteva e finì col privarsi anche di ogni sua rendita finanziaria pur di riscattarli, partecipò alla crociata per la riconquista di Tangeri, fu imprigionato e subì il martirio del suo corpo, con la crudeltà tipica dei mori mussulmani, sviscerato e appeso per i piedi alle mura della città.