a cura di don Riccardo Pecchia
Oggi 5 luglio la chiesa celebra sant’Antonio Maria Zaccaria, sacerdote cremonese; nacque da una famiglia di antica nobiltà cremonese, si trasferì a Padova per studiare filosofia e medicina, pochi giorni prima di partire fece testamento rinunciando a tutti i suoi beni in favore della madre, dopo essersi laureato, tornò a Cremona dove, invece di esercitare la professione medica, su consiglio di un misterioso padre domenicano, intraprese il cammino spirituale, sempre su indicazione della sua guida, poco dopo iniziò gli studi ecclesiastici. Sotto la guida dei domenicani, iniziò a studiare la Bibbia, i santi padri e i dottori della Chiesa, e ricevette l’ordinazione sacerdotale, fondò la Congregazione dei Chierici Regolari di San Paolo, meglio noti col nome di “Barnabiti” dalla Chiesa milanese di San Barnaba, loro prima sede, i membri della congregazione si dedicavano all’apostolato fra la gente; cercavano in particolare di promuovere la venerazione del Sacramento dell’altare, poco dopo dette vita anche a un ramo femminile, le cosiddette Angeliche, queste suore sarebbero ben presto diventate veri angeli custodi per le ragazze esposte a pericoli di vario genere, ad Antonio Maria si deve anche l’istituzione delle Quaranta Ore, morì a soli 37 anni a Cremona sua città natale.
5 luglio: sant’Atanasio l’Atonita, monaco bizantino e fondatore della Repubblica del Monte Athos è una delle più importanti figure del monachesimo orientale; nacque a Trebisonda (attuale Trabzon in Turchia), in una famiglia dell’alta aristocrazia bizantina originaria di Antiochia e gli fu imposto il nome di Abraamios, compì gli studi prima nella città natale e poi a Costantinopoli, dove strinse amicizia con l’egumeno (abate) del monastero di Kyminas, Michele Maleinos, l’incontro con il santo monaco fece nascere nel giovane professore la vocazione e si ritirò nel monastero, assumendo il nome di Atanasio; la sua vocazione eremitica lo portò a isolarsi completamente, si rifugiò sul Monte Athos che era già abitato da molti eremiti, nonostante la consuetudine alla vita solitaria, Atanasio divenne illuminato legislatore e direttore di monaci e di monasteri; la morte lo colse mentre con altri cinque monaci tentava di sollevare l’architrave di una chiesa in costruzione, che rovinò sui monaci provocando la morte dei costruttori.