a cura di don Riccardo Pecchia
Oggi 16 luglio 2017 la chiesa celebra la Beata Vergine Maria del Monte Carmelo, intorno al 1154 sul Monte Carmelo (Israele) si ritirò il nobile francese Bertoldo, giunto in Palestina assieme al cugino Aimerio di Limoges, patriarca di Antiochia. Insieme decisero di riunire sul monte Carmelo alcuni eremiti invitandoli a trascorrere una vita monastica. Gli eremiti continuarono ad abitare sul monte Carmelo anche dopo l’avvento del cristianesimo. Alcuni eremiti sul monte Carmelo, vicino alla fontana di Elia, edificarono il primo Tempio dedicato alla Vergine che, per questo motivo, si chiamò Madonna del Carmelo o del Carmine. Questo gruppo di eremiti prese il nome di “Fratelli della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo”. Il monte Carmelo acquisì, in tal modo, i suoi due elementi caratterizzanti: il riferimento ad Elia ed il legame alla Vergine Maria. Iniziò così il culto a Maria la “Stella Polare”, la “Stella Maris” del popolo cristiano. Nella seconda metà del sec. XII giunsero alcuni pellegrini occidentali, probabilmente al seguito delle ultime crociate del secolo che, continuando il culto mariano, si riunirono in un Ordine religioso, l’ordine carmelitano, fondato in onore della Vergine alla quale si professavano particolarmente legati. L’Ordine non ebbe, quindi, un vero e proprio fondatore, anche se considera il profeta Elia il suo patriarca. Il patriarca di Gerusalemme sant’Alberto Avogadro, originario dell’Italia, dettò la “Regola di vita” dell’Ordine Carmelitano. Veglie, digiuni, astinenze, pratica della povertà e del silenzio furono i principi dominanti della “Regola di vita”. Essa fu approvata da papa Onorio III con la bolla “Ut vivendi normam” il 30 gennaio 1226. Nel 1251 papa Innocenzo IV approvò la nuova Regola e garantì all’Ordine anche la particolare protezione da parte della Santa Sede. Una conferma più solenne dell’Ordine Carmelitano fu data nel 1273 con il Concilio di Lione che aboliva tutte le nuove Congregazioni facendo rimanere in vita solo i Domenicani, i Francescani, i Carmelitani e gli Agostiniani. Intorno al 1235, a causa delle incursioni dei saraceni, i frati dovettero abbandonare la Palestina per stabilirsi in Occidente. Il loro primo monastero trovò dimora a Messina, in località Ritiro, diffondendo il culto di Colei a cui “è stata data la gloria del Libano, lo splendore del Carmelo e di Saron” (Is 35,2). Il 16 luglio 1251 la Vergine Maria, circondata dagli angeli e con il Bambino in braccio, apparve a san Simon Stock, il primo Padre Generale dell’Ordine inglese, al quale consegnò lo “Scapolare” dicendogli: «Avranno la mia protezione in vita, saranno da me aiutati in morte e dopo la morte li condurrò in cielo». Detto questo, la Vergine Maria scomparve lasciando nelle mani di Simon Stock il pegno della sua prima “Grande Promessa”. La Madonna con la sua rivelazione ha voluto dire che chiunque indosserà e porterà questo Scapolare, non solo sarà salvato dall’inferno, ma sarà anche difeso in vita dai pericoli. Lo scapolare consiste nella promessa della salvezza dall’inferno per coloro che lo indossano e la sollecita liberazione dalle pene del Purgatorio il sabato seguente alla loro morte. Fu san Simon Stock a diffondere il culto per la Madonna del Carmelo. Compose per lei il “Flos Carmeli”, una delle preghiere più famose dedicate alla Madonna del Monte del Carmelo.
16 luglio: santa Maria Maddalena Postel (al secolo Julie-Françoise-Cathérine), nacque a Barfleur (Francia) il 28 novembre 1756, da una modesta famiglia di pescatori. A 5 anni, avendo incontrato per strada una bambina coperta di stracci, le donò il mantello. Un’altra volta regalò le scarpe a un piccolo mendicante. La mamma la sgridò per quelle sue liberalità, e allora Giulia non si vergognò di andare a questuare per i poveri, di portare zuppa, legna e acqua agl’infermi, di rassettare le loro case. Esuberante per natura, ella si dominava, e anziché andare a trastullarsi con le amiche, amava ritirarsi in disparte per pregare. Venne educata presso il monastero delle benedettine di Valognes. Le benedettine avrebbero voluto trattenerla con loro data la sua pietà e l’ottima riuscita che faceva negli studi, ma Giulia, nel 1774, preferì ritornare in famiglia per aprire una scuola gratuita con educandato, per ragazze povere e orfane. Durante la Rivoluzione Francese, nel 1789, vide la Chiesa di Barfleur passare nelle mani del clero costituzionale, e Giulia fu tra coloro che rifiutarono di riconoscerne l’autorità. Aiutò numerosi sacerdoti a rifugiarsi in Inghilterra ed organizzò una comunità clandestina di fedeli, allestì una cappella nel sottoscala della sua casa, dove poter celebrare la Messa e conservare il Santissimo Sacramento, con il quale potersi comunicare per mezzo di pinzette d’argento e fu tanto stimata dal clero che vi officiava che le fu permesso portare la comunione agli infermi. Nel 1798 entrò nel Terz’Ordine francescano assumendo il nome religioso di Maria Maddalena. Dopo il concordato stipulato nel 1801 tra papa Pio VII e Napoleone Bonaparte, lavorò per quattro anni per ricostruire la fede del popolo e ripristinare la vita parrocchiale nella città, insegnando, preparando i bambini e gli adulti a ricevere i sacramenti, e organizzando opere di carità. Tornò a dedicarsi all’organizzazione di scuole ispirate al modello di quelle dei Fratelli delle Scuole Cristiane (lasalliani) e, nel 1807, diede vita alla congregazione delle Suore delle Scuole Cristiane della Misericordia. Nel 1832 acquistò e iniziò a restaurare l’antica abbazia benedettina di Saint-Sauveur-le-Vicomte, dove stabilì la casa madre del suo istituto e dove ultimò la sua vita. Nel 1837, le fu chiesto di rinunciare alla regola che aveva seguito per 28 anni, le autorità a Roma insistettero affinché adottasse quella approvata per i Fratelli delle Scuole Cristiane, perciò il nome della congregazione divenne Suore delle Scuole Cristiane della Misericordia, che, dopo il Concilio Vaticano II, furono rinominate Suore di Santa Maria Maddalena Postel. Morì il 16 luglio 1846, a 90 anni