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Oggi 16 marzo la chiesa festeggia san Giovanni de Sordi Cacciafronte, nacque a Cremona verso il 1125, da Evangelista Sordi e da Berta Persico, ambedue di nobilissime origini; ancora in tenera età Giovanni perse il padre, la madre si risposò con il nobile Adamo Cacciafronte, il quale lo amò come un figlio proprio, dandogli il suo cognome; fu educato in modo eccellente dai due genitori, ricevendo una formazione religiosa e culturale. A 16 anni, nel 1141, entrò come monaco benedettino nell’Abbazia di San Lorenzo a Cremona; con gli anni le sue qualità e virtù furono sempre più evidenti, conquistandosi le simpatie dei superiori e dei confratelli. Fu nominato dapprima priore del piccolo monastero di
San Vittore, dipendente dall’abbazia di San Lorenzo e poi abate della stessa grande Abbazia di Cremona. In quegli anni nella Chiesa scoppiò lo scisma, con l’elezione dell’antipapa Vittore IV, sostenuto da Federico Barbarossa, contro il legittimo papa Alessandro III, che si opponeva allo strapotere imperiale, appoggiando la Lega Lombarda dei Comuni, che contrastava l’invasione delle truppe del Barbarossa. Giovanni con la sua influenza, riuscì a mantenere Cremona nell’obbedienza al papa Alessandro III, ma l’imperatore lo fece esiliare; in seguito il papa, per premiare la sua fedeltà, lo incaricò del governo della diocesi di Mantova, non è precisato se come Amministratore Apostolico oppure come vescovo, al posto del vescovo Graziadoro che aveva aderito allo scisma dell’antipapa Vittore IV e dei suoi successori Pasquale III e Callisto III. Dopo la famosa battaglia di Legnano, del 29 maggio 1176, persa dall’imperatore ad opera della Lega Lombarda, a cui capo era stato eletto il papa Alessandro III (è di quel periodo la fondazione di una nuova città, chiamata in onore del papa, Alessandria); ci fu la pace trattata a Venezia nel 1179, l’antipapa in carica Callisto III fu deposto. Nella sede episcopale di Mantova ritornò il pentito vescovo Garziadoro e sempre nel 1179, Giovanni, fu trasferito alla sede vescovile di Vicenza, in quel periodo senza vescovo. Appena due anni dopo, il 16 marzo 1181, il vescovo Giovanni fu ucciso da un certo Pietro, feudatario in concessione dei beni delle Chiesa vicentina, il quale volle vendicarsi perché il vescovo l’aveva scomunicato e privato dei beni, a causa delle sue frequenti violazioni dei diritti delle Chiesa.
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