Oggi 7 luglio la chiesa celebra: beato Benedetto XI (Niccolò Boccasini), 194º papa della Chiesa cattolica; nacque a Treviso nel 1240, da una modestissima famiglia. Il padre era alle dipendenze dei conti di Col San Martino, mentre la madre faceva la lavandaia nel vicino convento dei padri domenicani e questa sua mansione ne favorì l’ingresso del figlio. Dopo la morte prematura del padre, avrebbe ricevuto una prima istruzione presso lo zio paterno, sacerdote presso la chiesa di Sant’Andrea in Riva a Treviso. Nel 1257 indossò l’abito religioso, a 17 anni dell’Ordine dei Frati Predicatori. Niccolò completò gli studi a Milano, ordinato sacerdote, fece ritorno a Treviso dove svolse il compito di insegnante nel proprio convento, si distinse per mitezza di carattere, purezza di vita, umiltà e pietà. Nel 1286 fu nominato maestro provinciale di Lombardia. Fu chiamato a succedere, il 12 maggio 1926, nella carica di Maestro Generale dell’Ordine. Giunto alla direzione dell’Ordine, Niccolò si trovò subito nella necessità di prendere posizione davanti al conflitto che tormentava in quel momento la vita della Chiesa. La ribellione dei cardinali Pietro e Giacomo Colonna contro Bonifacio VIII, che contestavano al papa la legittimità della sua stessa elezione e ne insidiavano l’autorità con una vasta e pericolosa campagna diffamatoria. Nel gennaio 1297 riuscì a realizzare una difficile tregua d’armi tra il re d’Inghilterra, Edoardo I, e il re di Francia, Filippo IV, detto il Bello, e questa sua missione di pace, valse al generale dei domenicani il cappello cardinalizio da parte di papa Bonifacio VIII, nel concistoro del 4 dicembre 1298, assegnandogli il titolo di cardinale prete di Santa Sabina, commutato poi, il 2 marzo 1300, in quello più elevato di Ostia e di Velletri che comportava le funzioni di decano del Sacro Collegio.. Il cardinale Boccasini, nel settembre 1303, era ad Anagni accanto a Bonifacio VIII quando questi venne colpito dallo schiaffo dal ministro di Filippo il Bello, Guglielmo di Nogaret. Morto Bonifacio VIII, l’11 ottobre1303, i cardinali, riuniti in conclave a Roma elessero, il 22 ottobre, come successore il cardinale Boccasini, che assunse il nome di Benedetto XI, a quanto pare in omaggio alla memoria di Benedetto Caetani. Uomo conciliante e il più indicato a mettere riparo all’increscioso conflitto tra il papato e il re di Francia, dopo un pontificato di solo otto mesi, Benedetto morì improvvisamente a Perugia. È probabile che il pontefice sia morto di banale indigestione di fichi; all’epoca si sospettò che la sua morte improvvisa fosse stata causata da avvelenamento da parte di agenti del Nogaret. Morì il 7 luglio 1304.
7 luglio: san Panteno d’Alessandria, filosofo di grande reputazione, nativo della Sicilia, formato alla dottrina stoica, si convertì al cristianesimo in età adulta, fondò, nel 180 d.C., ad Alessandria d’Egitto una scuola catechetica e teologica, che divenne celebre come Didaskaleion, qui elaborò la dogmatica cristiana, sviluppando la Regula fidei al lume del ragionamento filosofico. Il suo insegnamento dovette mirare a dare una interpretazione filosofica del messaggio cristiano, ricollegandosi, fin dove era possibile, alla tradizione del pensiero greco, ebbe tra i suoi discepoli san Clemente Alessandrino, Origene e sant’Alessandro di Gerusalemme. Panteno andò a predicare la fede nell’interno dell’Asia Maggiore e perfino nelle Indie, su invito dei cristiani del luogo, per migliorarne la preparazione dottrinale, corroborandola con basi teologico-filosofiche. Si racconta che Panteno trovò nelle Indie alcuni fedeli con l’Evangelo di san Matteo in lingua ebraica portatavi da san Bartolomeo. Riprese la via per Alessandria d’Egitto dove continuò ad istruire tutti quelli che desideravano ascoltarlo nella sua abitazione, dato che la scuola pubblica, quando egli partì per le missioni, fu affidata a Clemente, uno dei suoi discepoli più illustri da lui formati, ad Alessandria riposò in pace al tempo dell’imperatore Antonino Caracalla. Morì ad Alessandria d’Egitto nel 200 d.C.
7 luglio: san Villibaldo di Eichstätt (Willibald von Eichstätt), nacque nel Wessex (Inghilterra) il 22 ottobre 700. Il padre era san Riccardo del Wessex, un fratello san Vunibaldo (Wynnebald) e sorella santa Valpurga (Walburga). Da piccolo Villibaldo si ammalò gravemente quasi in punto di morte; il padre, chiedendo l’intercessione del Signore, lo promise a Dio. Il piccolo guarì. Quando raggiunse l’età adatta fu accompagnato in convento. Villibaldo trascorse gli anni della giovinezza nell’abbazia di Waltham, nel sud dell’Inghilterra. Con il padre e con il fratello Vunibaldo partì verso il 720-721 per un pellegrinaggio a Roma. Il viaggio, estremamente lungo e faticoso, fu fatale al padre Riccardo. Questi si ammalò durante il cammino, morendo nei pressi di Lucca, città dove ricevette sepoltura. Terminato il soggiorno a Roma, i due fratelli si divisero: Vunibaldo vi rimase, studiò teologia ed al termine degli studi ebbe la tonsura, mentre Villibaldo intraprese, con altri compagni, un secondo pellegrinaggio, diretto, attraverso la Sicilia, a Gerusalemme ed in Terra Santa. Durante il ritorno si trattenne due anni, dal 723 al 727, a Costantinopoli, dove visse come recluso in un locale contiguo alla chiesa dei Santi Apostoli e fece anche un breve puntata nella vicina Nicea. Nel 729 Villibaldo tornò in Italia, trattenendosi un decennio presso l’Abbazia di Montecassino, dove collaborò alla ricostruzione del complesso, distrutto pochi anni prima. Egli era allora sacrestano della chiesa, decano e portinaio, del convento superiore ed inferiore. Nel 739, papa Gregorio III, impressionato dalle positive relazioni che i monaci di Montecassino gli inviavano su Villibaldo, ma anche dietro suggerimento del parente di Villibaldo, san Bonifacio Winfredo, scelse di usare la grande forza persuasiva e il grande carisma del monaco inglese per convertire le popolazioni germaniche, ancora in gran parte pagane. Villibaldo partì da Roma nella primavera dell’anno successivo, dopo la Pasqua del 740. Una volta attraversate le Alpi, Villibaldo venne ordinato sacerdote nella cittadina di Eichstätt il 23 luglio 740 da Bonifacio. In Germania, Villibaldo rispose direttamente agli ordini di san Bonifacio Winfredo. Il 22 ottobre 741 a Sülzenbrücken, fu consacrato vescovo di Eichstätt da Bonifacio. La missione evangelizzatrice di Villibaldo, dopo l’ordinazione a prete prima e alla consacrazione a vescovo poi, non conobbe sosta. Ad Eichstätt, ai confini tra Baviera e Svevia, Villibaldo fondò un monastero, per favorire l’incontro tra le due culture, spesso antagoniste per ragioni militari e strategiche. Nel 751-52 egli fondò con il fratello Vunibaldo il monastero di Heidenheim, affidato inizialmente a Vunibaldo e, dopo la sua morte, avvenuta nel 761, alla sorella Valpurga. Dopo una vita completamente dedicata alla diffusione della fede e al suo consolidamento, attraverso la fondazione massiccia di monasteri sia maschili che femminili.