a cura di don Riccardo Pecchia
Oggi 24 giugno la chiesa festeggia la Natività di san Giovanni Battista, è l’unico santo, insieme alla Vergine Maria, di cui si celebra il giorno della nascita terrena, oltre a quello del martirio. È l’ultimo profeta dell’Antico Testamento e il primo Apostolo di Gesù, perché gli rese testimonianza ancora in vita. Nel Vangelo di Luca (1,5) si dice che nacque in una famiglia sacerdotale, e che suo padre era Zaccaria e la madre Elisabetta. La madre Elisabetta era sterile e ormai anziana. Un giorno, mentre il marito Zaccaria offriva l’incenso nel Tempio, gli comparve l’arcangelo Gabriele che gli disse: «Non temere Zaccaria, la tua preghiera è stata esaudita e tua moglie Elisabetta ti darà un figlio che chiamerai Giovanni» e proseguendo nel descrivere le sue virtù, cioè pieno di Spirito Santo, operatore di conversioni in Israele, precursore del Signore con lo spirito e la forza di Elia. Dopo quella visione, Elisabetta concepì un figlio fra la meraviglia dei parenti e conoscenti; al sesto mese della sua gravidanza, l’arcangelo Gabriele, fu mandato da Dio a Nazareth ad annunciare a Maria la maternità del Cristo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell’Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. Vedi anche Elisabetta, tua parente, nella vecchiaia ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile; nulla è nulla è impossibile a Dio». Maria allora si recò dalla cugina Elisabetta per farle visita e al suo saluto, declamò il canto del “Magnificat”, per le meraviglie che Dio stava operando per la salvezza dell’umanità e mentre Elisabetta esultante la benediceva, anche il figlio che portava in grembo, sussultò di gioia. Quando Giovanni nacque, il padre Zaccaria che all’annuncio di Gabriele era diventato muto per la sua incredulità, riacquistò la voce, la nascita avvenne ad Ain Karim a circa sette km ad Ovest di Gerusalemme, città che vanta questa tradizione risalente al secolo VI. Essendo la nascita di Gesù fissata al 25 dicembre, quella di Giovanni doveva essere celebrata sei mesi prima, secondo quanto annunciò l’arcangelo Gabriele a Maria.
24 giugno: Sacratissimo Cuore Immacolato di Maria, è una devozione cattolica, la cui memoria liturgica fu estesa a tutta la Chiesa da papa Pio XII nel 1944, in ricordo della consacrazione del mondo al Cuore Immacolato di Maria da lui compiuta nel 1942, in seguito alla richiesta della beata Alexandrina di Balazar. L’origine di tale culto può trovarsi nelle parole dell’evangelista Luca, dove il Cuore di Maria appare come uno scrigno che racchiude i più santi ricordi. La prima traccia di culto pubblico si trova a Napoli nel 1640 nella confraternita del Cuore di Maria, la festa fu fondata da san Giovanni Eudes, che diffuse anche la devozione al Sacro Cuore di Gesù. Mentre, nel 1699, il padre gesuita Giovanni Pietro Pinamonti aveva dato alle stampe in Firenze l’opuscolo Il Sacro Cuore di Maria Vergine, che, diffuse largamente la pratica di quel culto. Un secolo dopo, Pio VI, essendogli stato chiesto il permesso di celebrare la festa del Cuore di Maria, rimise la domanda «all’arbitrio dell’Ordinario, dando tutte le necessarie e opportune facoltà». Pio VII il 31 agosto 1805 estese la concessione a chiunque la richiedesse, e con breve del 20 dicembre 1806 elevò ad arciconfraternita la confraternita del Cuore di Maria in Roma. Una spinta ancor più efficace venne poi dall’altra arciconfraternita del Santissimo e Immacolato Cuore di Maria che l’abate Desgenettes istituì nel 1836 a Parigi, divenuta in breve assai celebre, e poi dal culto di Nostra Signora del Sacro Cuore, iniziato a Issoudun in Francia lo stesso giorno, l’8 dicembre 1854, della proclamazione del dogma dell’Immacolata Concezione. Prima della riforma liturgica del 1911 generalmente si celebrava la festa del Cuore di Maria o l’8 febbraio o la 3ª domenica d’agosto. Il 31 ottobre 1942, nel 25o anniversario delle apparizioni di Fatima, Pio XII consacrava la Chiesa e il genere umano al Cuore Immacolato di Maria e, con il decreto del 1944, istituiva la festa universale del Cuore di Maria, fissando la celebrazione al 22 agosto, ottava dell’Assunta, per invocare la pace. Con la riforma liturgica successiva al Concilio Vaticano II, fu spostata al sabato della seconda settimana dopo Pentecoste, subito dopo la solennità del Sacro Cuore di Gesù. La prima chiesa dedicatagli fu la Chiesa della Madonna del Cuore di Rieti nel 1808.