a cura di don Riccardo Pecchia
Oggi 29 luglio si celebra beato Urbano II (Ottone o Oddone de Châtillon detto di Lagery), 159º papa della Chiesa cattolica; nato intorno al 1040 dalla nobile famiglia francese de Châtillon, a Lagery, studiò a Reims, dove successivamente divenne arcidiacono, sotto la guida del suo maestro ed amico tedesco Brunone di Colonia (san Bruno); sotto l’influenza di Brunone, lasciò l’incarico ed entrò nell’Abbazia di Cluny dove divenne abate, fu tra gli accompagnatori dell’abate di Cluny a Canossa presso presso papa Gregorio VII e nel 1078, Gregorio VII lo convocò in Italia e lo nominò vescovo-cardinale di Ostia e Velletri, succedendo a san Pier Damiani. Alla morte di papa Vittore III fu eletto papa Ottone che assunse il nome di Urbano II, difese la libertà della Chiesa dall’assalto di poteri secolari, combatté la simonia e la corruzione del clero e nel Concilio di Clermont-Ferrand esortò i soldati cristiani a liberare, segnati con la croce, i fratelli oppressi dagli infedeli e il Sepolcro del Signore, condusse vita ascetica, austera, con zelo instancabile e comunicativo e grande pietà, così da guadagnarsi la venerazione dei fedeli. Approvò e diffuse il Piccolo Ufficio della Beata Vergine, l’uso di recitare l’Ave Maria mattino e sera e la dedicazione del sabato alla Madonna.
29 luglio: santi Marta, Maria e Lazzaro di Betania, dopo la revisione del Calendario dei santi del 1970 si possono festeggiare congiuntamente gli amici di Gesù, Marta, Maria e Lazzaro (un tempo commemorato il 17 dicembre), i primi a dedicare una celebrazione liturgica a santa Marta furono i francescani, nel 1262, il 29 luglio, cioè otto giorni dopo la festa di santa Maria Maddalena, impropriamente allora identificata con sua sorella Maria di Betania. La vita attiva di Marta viene rivalutata dai frati per il servizio che offre al Signore Gesù, sempre insieme e sotto la priorità della vita contemplativa (simboleggiata da Maria) che comunque deve avere il primo posto; dunque la famiglia tanto cara a Gesù, presso la quale era gradito ospite e trascorreva brevi pause di riposo confortato dalle premurose attenzioni di Marta e di Maria e dalla sincera e fidata amicizia del padrone di casa, è riunita anche nel calendario. Del tutto leggendario è invece il racconto secondo il quale i tre fratelli sarebbero emigrati, dopo la risurrezione di Gesù, a Saintes-Maries-de-la-Mer in Provenza e qui portarono il credo cristiano, si racconta che sono stati gettati su una barca senza remi e senza timone e lasciati in balia delle onde, che avrebbero sospinto l’imbarcazione sulle coste della Provenza.