Oggi 4 maggio la chiesa celebra san Floriano di Lorch, nacque in una famiglia nobile, non esistono documenti che ne raccontino in alcun modo della sua vita soprattutto per quanto concerne l’infanzia e l’adolescenza. Secondo la Passio Sancti Floriani, aveva deciso, come molti giovani del periodo, di intraprendere la carriera militare divenendo un legionario per cui venne assegnato ad una Legione e per la precisione ad una legione che aveva il compito durante il governo dell’imperatore Diocleziano di sorvegliare e rendere sicuri i confini settentrionali dell’Impero Romano che spesso e volentieri venivano minacciati dalle incursioni dei popoli barbari che erano stati allontanati dalle proprie terre e costretti a vivere nelle fredde zone dell’Europa del Nord. Nel momento della sua conversione alla fede cristiana, Floriano era diventato un veterano dell’esercito romano tant’è che gli venne assegnato il compito di era un veterano dell’esercito romano e ricopriva la carica di princeps offici a Cetia (odierna Kirchdorf an der Krems, in Austria), praticando in segreto la religione cristiana. Questo era un qualcosa di molto pericoloso dato che proprio l’imperatore Diocleziano nel tentativo di arginare l’espansione del culto della religione cristiana all’interno dei confini dell’Impero Romano, aveva dato vita ad una vera e proprio persecuzione peraltro molto violenta poiché quanti si professavano cristiani su territorio romano venivano condannati a morte. Nel corso dell’anno 304, una volta che venne messo a conoscenza del fatto che in seguito a una indagine molto attenta all’interno della sua legione erano stati scoperti circa una quarantina di suo compagni d’arme professare la religione cristiana e quindi arrestati in attesa di giudizio, decise di costituirsi anche lui. Il tutto avvenne nella città di Lauriacum (odierna Lorch, Austria), con Floriano che essendo certo di come i propri compagni d’arme e soprattutto di religione, fossero ormai destinati ad una cruenta morte, prese la decisione di condividerla anche lui e quindi si consegnò agli incaricati di effettuare la persecuzione. Prima di entrare in città, però, si imbatté in alcuni soldati, ai quali manifestò di essere cristiano; fu perciò arrestato e condotto dal preside Aquilino. Dopo un interrogatorio condotto dal preside Aquilino che per l’appunto presidiò quella giuria, durante l’interrogatorio Floriano ammise la “propria colpa” di essere cristiano, fu flagellato e non riuscendo a farlo sacrificare agli dei, lo condannò ad essere gettato nel fiume Anesius (Enns). Gli furono legate mani e piedi, e con al collo legata una pesante macina di pietra, fu gettato nel fiume. Morì il 4 maggio 304; patrono dei pompieri e contro gli incendi.
4 maggio: Santi e Beati 18 monaci certosini inglesi, la Chiesa cattolica celebra il ricordo, dei 18 monaci certosini morti, tra il 1535 ed il 1537, martirizzati durante una violenta persecuzione voluta da Enrico VIII dopo lo scisma. A seguito del distacco della Chiesa Anglicana da Roma, Enrico VIII, ed in seguito i suoi successori, si accanirono contro coloro che difendevano il loro attaccamento alla fede cattolica ed al Papa. Dal 1535 al 1681, migliaia di cattolici furono sterminati in Inghilterra, Scozia e Galles, i primi martiri furono appunto tre monaci certosini e due sacerdoti, che perirono il 4 maggio 1535, mentre l’ultima vittima di questo feroce sterminio fu l’arcivescovo di Armagh e primate d’Irlanda Oliviero Plunkett, giustiziato a Londra l’11 luglio 1681. Dato il prestigio dell’Ordine certosino, il re Enrico VIII, ritenne che sarebbe stato molto autorevole l’eventuale consenso ricevuto dagli stimati e dotti seguaci di san Bruno. Fu così che al portone della certosa di Londra bussarono degli emissari del re d’Inghilterra, i quali chiedevano all’intera comunità monastica certosina, l’approvazione del ripudio da parte del re, della regina Caterina d’Aragona e quindi l’accettazione come sovrana di Anna Bolena. Inizialmente sia il procuratore il beato Guglielmo Exmew, che il priore san Giovanni Houghton della certosa londinese furono incarcerati, per aver obiettato sulla legittimità del ripudio, poi dopo circa un mese, furono liberati e dopo aver convinto anche gli altri monaci furono costretti a giurare fedeltà all’Atto di Successione il 25 maggio 1534. Ma dopo soli pochi mesi, la quiete dell’eremo venne nuovamente turbata, poiché con un nuovo decreto Enrico VIII stabilì che tutti i suoi sudditi dovevano disconoscere l’autorità del papa al fine di riconoscere il re come capo della Chiesa Anglicana. A seguito di ciò Giovanni Houghton riunì tutta la comunità certosina di Londra per comunicare loro gli ultimi avvenimenti, ed all’unisono i monaci si dichiararono pronti a morire per garantire la propria fedeltà alla Chiesa di Roma. Presenti a questo incontro vi erano anche i priori di altre due certose britanniche, san Robert Lawrence priore della certosa di Beauvale, e sant’Agostino Webster priore di Axholme. Costoro insieme al priore londinese, nonché visitatore della Provincia Inglese, decisero di recarsi dal vicario del re Thomas Cromwell, per convincerlo ad intercedere presso il re al fine di esentarli da questo nuovo giuramento Atto di Supremazia che loro non erano in grado di poter fare. Cromwell, dopo aver ascoltato le loro richieste decise di arrestarli e farli rinchiudere nella famigerata Torre di Londra con l’accusa di ribellione e tradimento. Trascorsa una settimana, i poveri religiosi, subirono un processo a Westminster, dove ribadendo la loro fedeltà al pontefice furono condannati a morte e nuovamente imprigionati in attesa di essere giustiziati. Il 4 maggio 1535 padre Giovanni Houghton, padre Robert Lawrence e padre Agostino Webster insieme a padre Riccardo Reynolds dell’Ordine di Santa Brigida ed al sacerdote, parroco di Isleworth, Giovanni Hailes, furono costretti a sdraiarsi su delle griglie, alle quali furono legati per poi essere trascinati per il tragitto che da Londra conduceva a Tyburn, il luogo ove venivano giustiziati i condannati. Il priore di Londra fu il primo ad essere giustiziato, salì sul patibolo per essere impiccato, poi selvaggiamente non essendo ancora morto soffocato, il boia decise di squartarlo per estrargli il cuore che mostrò alla folla ed agli emissari del re. Successivamente gli altri quattro religiosi subirono la stessa sorte, ed anche i loro corpi furono oggetto di scempio, fatti a pezzi, bolliti ed esposti al popolo in vari angoli della città come monito.