
a cura di don Riccardo Pecchia
Oggi 11 ottobre la chiesa celebra la Divina Maternità di Maria, la Theotokos, è il titolo attribuito ufficialmente a Maria nel V secolo, esattamente nel Concilio di Efeso del 431 d.C., ma affermatosi nella devozione del popolo cristiano già a partire dal III secolo, nel contesto delle accese discussioni di quel periodo sulla persona di Cristo. Si sottolineava, con quel titolo, che Cristo è Dio ed è realmente nato come uomo da Maria: veniva così preservata la sua unità di vero Dio e di vero uomo. In verità, quantunque il dibattito sembrasse vertere su Maria, esso riguardava essenzialmente il Figlio. Dopo una lunga discussione, nel Concilio di Efeso del 431, venne solennemente confermata, da una parte, l’unità
delle due nature, quella divina e quella umana, nella persona del Figlio di Dio e, dall’altra, la legittimità dell’attribuzione alla Vergine del titolo di Theotokos, Madre di Dio. Dopo questo Concilio si registrò una vera esplosione di devozione mariana e furono costruite numerose chiese dedicate alla Madre di Dio. La dottrina concernente Maria, Madre di Dio, trovò inoltre conferma nel Concilio di Calcedonia (451) in cui Cristo fu dichiarato “vero Dio e vero uomo nato per noi e per la nostra salvezza da Maria, Vergine e Madre di Dio, nella sua umanità”. Il Concilio Vaticano II ha raccolto nel capitolo 8 (La Beata Maria Vergine, Madre di Dio, nel mistero di Cristo e della Chiesa) della Costituzione dogmatica sulla Chiesa Lumen gentium, la dottrina su Maria, ribadendone la divina maternità. Giustamente, pertanto, durante il Concilio Vaticano II, il 21 novembre 1964, Paolo VI attribuì solennemente a Maria il titolo di “Madre della Chiesa”. Proprio perché Madre della Chiesa, la Vergine è anche Madre di ciascuno di noi, che siamo membra del Corpo mistico di Cristo.


