a cura di don Riccardo Pecchia
Oggi 18 dicembre la chiesa celebra san Malachia profeta, il suo nome significa “messaggero di Dio”, è l’ultimo dei dodici profeti minori, e anche di tutti i profeti dell’Antico Testamento. Quasi del tutto assenti sono i dati biografici del profeta Malachia che sembra essere appartenuto alla tribù di Zabulon ed essere nato a Sofa. Sarebbe vissuto dopo la ricostruzione del tempio di Gerusalemme nel 520 a.C., quindi al ritorno dall’esilio babilonese del 538 a.C. Erano da poco scomparsi i profeti Aggeo e Zaccaria. Egli ha profetizzato la venuta di un uomo saggio tra gli ebrei, un messaggero che avrebbe ristabilito il giusto rapporto tra gli uomini e Dio. Il libro delle profezie di Malachia è diviso in quattro capitoli, dove si preannuncia la venuta di Cristo come il Sole della Giustizia. In questo libro infatti si accusa quanto si sia svuotato di significato religioso la celebrazione dei riti del tempio. In tal senso la voce del profeta Malachia denuncia l’esteriorità priva di interesse reale. Egli invita i fedeli a saper attendere l’incontro con il Signore. Infatti il libro termina con una visione escatologica che annuncia la venuta di un messaggero del Signore che discernerà gli empi dai fedeli; in questa si vede una profezia della venuta di Giovanni Battista.
18 dicembre:san Graziano di Tours nacque a Roma nel III secolo d.C., tutte le notizie che sappiamo attorno alla sua vita provengono da un testo redatto da san Gregorio di Tours attorno al IV secolo e dal titolo Historia Francorum. Delle vicende precedenti all’attività missionaria conosciamo molto poco e non abbiamo fonti talmente dettagliate che attestino accadimenti particolari. Ci basti sapere che attorno alla metà del III secolo Graziano partì alla volta delle Gallie con alcuni confratelli sotto la guida saggia e pia di san Dionigi di Parigi. Nel secolo in cui si trovò a vivere Graziano erano ancora molto piuttosto diffuse le persecuzioni e forte era l’esigenza del cristiani di compiere un’opera di evangelizzazione, ovvero di convertire i pagani e battezzarli. Graziano si trovò, dunque, nelle Gallie assieme ai suoi compagni di missione, in tutto un gruppetto di 8 confratelli. Una tradizione, che in ogni caso non è stata verificata, attesterebbe che i missionari ricevettero l’ordine dallo stesso san Pietro, stesso apparso loro in spirito, a inviarli fu, verso il 245, papa Fabiano, successore di san Pietro. Partito da Roma, vi rimase per oltre cinquant’anni, fino alla fondazione della diocesi di Tours. Inutile dire che, almeno in un primo momento, gli abitanti della Gallia Lugdunense furono piuttosto ostili e restii al credo predicato da Graziano al punto di dover officiare le cerimonia al segreto delle catacombe. Morì poco distante dalla cittadina in cui professò la sua fede e la Buona Novella; patrono di coloro che cercano gli oggetti smarriti.