27 dicembre: santa Fabiola di Roma, faceva parte del gruppo delle donne che, sotto l’influenza di san Girolamo, avevano deciso di dedicarsi alla vita ascetica e all’attività caritativa: fu proprio Girolamo a tramandarne la memoria, descrivendone la vita in una lettera (Epistola LXXVII) indirizzata nel 400 al suo parente Oceano. Patrizia romana, apparteneva alla gens Fabia. Si sposa, ancora giovane, con un uomo che, ben presto, delude ogni sua aspettativa. Il matrimonio è un fallimento. Le continue liti e incomprensioni, ma, soprattutto, le violenze subite e la condotta dissoluta del marito, rendono il rapporto coniugale impossibile. Fabiola non sa cosa fare. Poi si decide e ottiene il divorzio civile, cosa non difficile secondo la legge romana di allora, tanto più che, a chiederlo, è una matrona importante e facoltosa. L’irrequieto cuore della giovane donna la spinge a sposarsi una seconda volta, mentre il primo marito è ancora in vita, e questo matrimonio, consentito dalla legge laica, contravviene alla legge divina ed ecclesiastica. Praticamente diventa una “divorziata risposata”, come oggi sarebbe definita. Lo scandalo tra la comunità cristiana di Roma è grande, al punto che Fabiola è additata come pubblica peccatrice. Questa situazione di aperta irregolarità matrimoniale e morale non dura molto, perché, poco dopo, le muore il secondo marito. Ma, dietro quella perdita e in quella sofferenza, ha il coraggio e l’umiltà di riflettere seriamente sulla sua vita e i propri errori. La vigilia di Pasqua, si veste di sacco, si presenta a papa Siricio nella Basilica del Laterano per chiedere perdono e confessare pubblicamente il suo errore, tornò così in piena comunione con la Chiesa. Come espiazione fondò il primo Hospitium (ospedale) romano per assistere e curare malati e abbandonati. Si tratta del primo ospedale cristiano in occidente, dove Fabiola si presta a curare con le sue mani i malati nel corpo e nello spirito. La sua azione sociale e cristiana non si arresta. Nel 394 si reca in pellegrinaggio in Palestina, desiderosa di vedere e toccare i luoghi sacri che furono di Gesù. Finisce per stabilirsi a Betlemme, ospite di san Girolamo, che diventa la sua guida spirituale e il suo maestro, qui visse nel monastero fondato da santa Paola, dedicandosi alla lettura ed alla meditazione della Bibbia. Vorrebbe fermarsi più a lungo a Betlemme, ma gravi avvenimenti stanno accadendo in Palestina e Fabiola preferisce ritornare a Roma. Qui ricomincia a far brillare la carità, fondando un ospizio per i pellegrini a Portus (oggi Fiumicino), sulla foce del Tevere, che offriva ospitalità gratuita e cure mediche ai pellegrini poveri. Morì il 27 dicembre 399; patrona delle vedove e dei divorziati.