Oggi 1 febbraio la chiesa celebra san Trifone, nacque a Lampsaco (attuale città turca di Lapseki) nel 232 d.C., dai racconti agiografici che ci sono pervenuti, Trifone viene presentato come un giovane pastore di oche. Sin da bambino Trifone si consacrò con diligenza allo studio delle Sacre Scritture ed alla conoscenza del Santo Vangelo. Nell’anno 250, sotto l’imperatore Decio, fu bandita una delle più crudeli ed atroci persecuzioni contro i cristiani. Trifone, conosciuto per la sua fede indomita, venne fatto arrestare dal Prefetto Aquilino. Trifone fu condotto a Nicea in Bitinia (in Asia Minore) e qui, dopo tremende torture, subì il martirio per decapitazione, per non aver obbedito all’editto imperiale che prescriveva di onorare gli dèi pagani. Morì il 2 febbraio 250, all’età di 18 anni; patrono dei giardinieri.
1 febbraio: santa Brigida di Kildare o d’Irlanda, nacque a Faughart (Irlanda) intorno al 451. I suoi genitori erano un capo pagano e di una schiava cristiana pitta (tribù pre-celtica). Brigida ricevette lo stesso nome di una delle più potenti divinità pagane: Brigida infatti era la dea del fuoco, che gli irlandesi consideravano la fiamma della conoscenza. Brigida si convertì al cristianesimo nel 468, ispirata dalla predicazione di san Patrizio, all’età di soli 6 anni, nonostante l’opposizione di suo padre, decise di intraprendere una vita religiosa. Numerosi episodi testimoniano la sua fede: aveva un cuore generoso e non rifiutò mai l’elemosina ad un povero che andasse a bussare alla porta di casa. La sua carità faceva arrabbiare suo padre, egli pensava che fosse eccessivamente generosa con i poveri ed i bisognosi quando dava loro latte, burro e farina. Quando infine donò la spada cerimoniale del padre ad un lebbroso, egli si rese conto che la figlia forse era più adatta a diventare monaca. Brigida riuscì quindi ad esaudire il desiderio di essere mandata in un convento, ricevette il velo dal vescovo Mac Caille e prese i voti per dedicare la sua vita a Cristo. Fondò diversi conventi: il primo è stato quello di Clara, nella contea di Offaly, ma sicuramente il più importante è stato quello che fondò nella valle della Liffey, a Cill-dara (chiesa della quercia), l’attuale Abbazia di Kildare, fondata nel 470, che era un monastero femminile e maschile, di cui divenne badessa. Era infatti cosa abbastanza comune nella Chiesa celtica che una donna in qualità di superiora governasse entrambi i rami di un monastero. Brigida e tutte le badesse che le successero a Kildare hanno avuto un’autorità amministrativa pari a quella di un vescovo fino al Sinodo di Kells del 1152. L’abbazia di Kildare divenne uno dei monasteri più prestigiosi d’Irlanda e divenne famoso in tutta l’Europa cristiana. Brigida morì a Kildare 1 febbraio 525; patrona d’Irlanda insieme a san Patrizio.
1 febbraio: santa Verdiana, nacque a Castelfiorentino (Firenze) nel 1182, da un ramo decaduto della nobile famiglia degli Attavanti (o secondo altre fonti da questa adottata), da giovane accolta come economa presso un parente facoltoso, commerciante di legumi. Dedita dall’infanzia all’orazione e all’astinenza, Verdiana non poté concepire questo incarico che come una possibilità di esercitare la carità, tanto che qualche volta la Provvidenza dovette intervenire a rimpiazzare prodigiosamente la merce da lei sottratte dal magazzino e donate ai poveri. Rientrata a Castelfiorentino dopo due lunghi pellegrinaggi a Santiago di Compostela e a Roma, Verdiana sentì un vivo desiderio di solitudine e di penitenza. I suoi compaesani, già convinti della santità della giovane, pur di trattenerla vicino le costruirono una celletta presso l’oratorio di Sant’Antonio, struttura usata come lazzaretto per gli appestati, in riva al fiume Elsa. In quella cella entrò la prima domenica di Avvento del 1208 e vi rimase reclusa per 34 anni, ricevendo da una finestrella lo scarso cibo di cui si nutriva e da dove poteva assistere alla Santa Messa ricevendo l’Eucaristia. Nel 1221 fu visitata da san Francesco d’Assisi, che in quell’occasione l’ammise nel suo Terz’Ordine francescano. Si racconta che negli ultimi anni della sua vita sia stata martoriata dalla presenza di due serpi di cui mai ne rivelò la presenza. Morì il 1 febbraio 1242, morte annunciata dal suono spontaneo delle campane di Castelfiorentino.