“Ennesima dimostrazione, oggi, di quanto possa essere esiziale il processo mediatico, di quanto possa ingiustamente colpire la vita delle persone, di quanto questo aberrante e sgradevole strumento possa, senza giustificazione, ledere irrimediabilmente la reputazione delle persone e gravemente compromettere l’attività imprenditoriale e commerciale da queste svolta. Il Tribunale di Avellino, nella sua composizione collegiale, ha da poco pubblicato il dispositivo della sentenza relativa al processo imbastito in conseguenza dei servizi mandati in onda da STRISCIA LA NOTIZIA e dal suo inviato LUCA ABETE, su presunti falsi diplomi che mi vedevano imputato di corruzione e falsificazione di atto pubblico. Dopo essere stato condannato prima ancora che si svolgesse l’unico processo che la Repubblica italiana conosca, davanti all’unico giudice deputato a celebrarlo, oggi il Tribunale di Avellino, con coraggio, mi ha assolto perché i fatti non sussistono.
La formula è quella più ampia, quella che elimina ogni dubbio, quella che stabilisce che non sono oggi, e non sono mai stato, un corruttore, e che non sono oggi, e non sono mai stato, un falsificatore di atto pubblico. In questo momento mi va solo di ringraziare i miei avvocati, Giuseppe Saccone e Gerardo Di Martino, per l’impegno profuso e per la perseveranza con la quale hanno sostenuto le mie ragioni dinanzi al mio Giudice naturale. Nel contempo, però, il mio pensiero va anche a quei “signori della televisione” che in barba alle minime regole di civiltà, consegnano al pubblico il delinquente di turno. Come se le loro carriere ed i loro portafogli possano essere rimpinguati solo con la rovina della dignità di qualcun altro”.
Biagio Amato