Comuni, Regioni e Città metropolitane sono allo sbando. Le strutture amministrative boccheggiano e l’erogazione di servizi fondamentali per la cittadinanza sono fortemente carenti.
Crisi economica permettendo per novembre di quest’anno dovrebbe avvenire l’avvio delle prime procedure di reclutamento di personale.
Nel frattempo si cerca di tamponare, accorpando e delegando competenze ai sopravvissuti funzionari, dirigenti e consulenti.
Però a breve si potrebbe staccare una enorme slavina e travolgere tutto e tutti.
Incombe la ‘quota 100’, infatti, entro il 31 marzo si chiuderà il termine per presentare le domande anche per il pubblico impiego: di chi ha raggiunto tra età lavorativa e anagrafica quota cento potrà andare in pensione in anticipo.
Ciò significa che a breve ci potrebbe essere un grande esodo e le pubbliche amministrazioni si ritroveranno sguarnite.
In pratica non ci sarà più personale e con ogni probabilità servizi essenziali di rilevanza pubblica saranno destinati a fermarsi.
E’ un’emergenza seria che potrebbe colpire le città e le regioni più importanti d’Italia.
Ad esempio Napoli che non naviga nell’oro per quanto riguarda le finanza pubbliche, già hanno presentato domanda circa 326 dipendenti e di questi ben 60 sono sono di agenti della Polizia municipale.
Un tsunami che si potrebbe abbattare nei prossimi mesi mettendo letterlamente in ginocchio Comuni, Regioni e Città metropolitane .
di Pier Paolo Milanese