Il Pool Investigativo della CIA private di Sergio D’Amore sta cercando di acquisire nuovi elementi che possano fare luce sul caso della scomparsa di Gianluigi Russo.
“Gianluigi sembra una persona riservata e con pochi amici -osserva D’Amore-, uno stile di vita molto tranquillo: considerata la sua età usciva poco e andava per lo più in palestra, si ritirava la sera alle nove e mezza. Insomma il classico bravo ragazzo”.
E’ da questi indizi che il dottore D’Amore, da pochi giorni incaricato di seguire il caso, cerca di capire da dove cominciare le ricerche: una ricostruzione della personalità del ragazzo forse per capire le ragioni della sua scomparsa. Le ipotesi sono due, l’allontanamento volontario o quello forzato. “Vogliamo comprendere quale era lo stato d’animo del ragazzo – continua D’Amore-. Fa riflettere il fatto che leggesse dei libri soprattutto di psicologia. Mi sono stati consegnati dalla famiglia gli scritti del ragazzo sui quali saranno effettuate delle perizie calligrafiche che potrebbero svelare la sua personalità. Infatti la scrittura è un sistema di segni che permette la comunicazione di un messaggio. La grafia espone un desiderio profondo dell’uomo di trasmettere, di imporre il proprio marchio all’attenzione dell’altro, di lasciare qualcosa di sé; esso serve ad esprimere, insegnare, informare e raccontare”. Inoltre per D’Amore significativo è il fatto che come rilevato dalla madre il ragazzo negli ultimi giorni, era un po’ nervoso, inquieto, taciturno. Speriamo che le ricerche, al più presto, prendano una piega positiva.