Nuovi risvolti giungono sugli scontri del San Martino di Maiori, dopo la partita di Eccellenza tra Costa d’Amalfi e Nola. Le indagini a carico di 19 persone del settore nolano sono state concluse, portando al rinvio al giudizio da parte del giudice Cacciapuoti e l’emanazione del provvedimento di Daspo, per il gruppo della tifoseria bianconera che ora è incriminata per il reato di violenza negli stadi. Il tutto riguarda i violenti scontri avvenuti a Maiori lo scorso 7 gennaio, sulla concludersi della partita interna del Costa d’Amalfi.
La società napoletana, dopo gli avvenimenti ha subito una pesante squalifica a porte chiuse per quattro partite: il presidente del Nola, Alfonso De Lucia, definì all’epoca la ricostruzione dei fatti di parte e ritenne lo stadio San Martino di Maiori, “struttura non idonea ad ospitare eventi sportivi aperti al pubblico”. Furono proprio quei fatti a mettere a discussione l’agibilità del San Martino, tant’è vero che il Costa d’Amalfi ha concluso la stagione agonistica sul prato del San Felice di Tramonti, esprimendo un buon calcio e restando imbattuta: proprio nei giorni scorsi, il Presidente della Figc Campania, Salvatore Gagliano, ha fatto un punto della situazione sulle strutture sportive in provincia, attestando l’impianto di Tramonti (che presto sarà ampliato e rinnovato) come l’unico in grado di ospitare partite fino alla massima competizione dilettantistica.