I militari della Compagnia della Guardia di Finanza di Caserta, a seguito dello sviluppo di autonoma attività di polizia tributaria, hanno scoperto e posto fine ad un meccanismo fraudolento, noto come “frode carosello”, nel settore del commercio dei prodotti elettronici. Le indagini hanno coinvolto due società operanti nel sammaritano, una delle quali aveva il “compito” di acquistare la merce da Paesi della Comunità europea e successivamente, evitando di farle risultare dalla propria contabilità, simulava la vendita della stessa attraverso l’emissione di fatture false, con la conseguente evasione delle imposte dirette e dell’IVA. Le attività ispettive hanno consentito di risalire ad un illecito giro d’affari milionario che, sottoposto ad approfondimenti dalle Fiamme Gialle, è apparso di assoluta rilevanza, con evidenti effetti distorsivi sul mercato di settore. Complessivamente sono stati commercializzati prodotti per oltre 16 milioni di euro, con la conseguente evasione dell’I.V.A. di circa 5 milioni. Le attività eseguite dai finanzieri hanno consentito di sottoporre a tassazione gli acquisti effettuati ed il recupero dell’I.V.A. evasa nelle casse dello Stato, nonché di deferire alla competente Autorità Giudiziaria i rappresentanti di fatto e di diritto delle società coinvolte nell’illecito giro d’affari per aver sottratto al Fisco l’ingente imposta. Tale condotta fraudolenta, oltre che arrecare un evidente effetto distorsivo del lecito mercato, consentiva agli operatori economici di sfruttare a proprio vantaggio le previsioni normative in materia di IVA e di collocare i prodotti sul mercato nazionale a prezzi inferiori a quelli di mercato, in particolare telefoni cellulari, computer e altri prodotti elettronici, in quanto omettevano di versare all’Erario l’imposta sul valore aggiunto e, inoltre, non dichiaravano i proventi derivanti dalla vendita, tralasciando l’adempimento di qualsiasi obbligo fiscale. Le violazioni riscontrate confermano ulteriormente la piaga delle “frodi carosello” che, oltre a causare ingenti danni all’Erario, pervadono la struttura economica della Provincia, generando illeciti vantaggi patrimoniali a danno dei commercianti onesti, che subiscono, oltre alla crisi economica, anche lo svantaggio concorrenziale fraudolento.