Il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Napoli, nell’ambito dell’intensificazione dell’azione di contrasto all’economia illegale e sommersa nel periodo estivo, specie con l’incremento dei flussi turistici in arrivo sulle isole del golfo, ha disposto appositi servizi di vigilanza e controllo. In particolare, i militari della Tenenza di Ischia, dopo aver eseguito una opportuna attività informativa e di ricognizione nei punti di maggiore interesse turistico dell’isola (Castello Aragonese, zona museale di Lacco Ameno, borgo di Sant’Angelo) nonché nei punti di raduno presso gli imbarcaderi dei porti, hanno eseguito dei controlli nello specifico comparto delle guide e/o accompagnatore turistico, volti, da un lato, alla verifica dei requisiti per l’esercizio della professione, dall’altro, a tutela del lavoro sommerso, finalizzata al riscontro dei rapporti intercorrenti con le agenzie del settore. Nel corso dei vari controlli sono state individuate 5 persone, 4 italiani ed 1 tedesco, sprovvisti di abilitazione per l’esercizio di guida e/o accompagnatore turistico, mentre fornivano elementi significativi e notizie di interesse turistico dell’isola a gruppi di turisti di nazionalità italiana, tedesca ed inglese, inoltre, sono stati anche rilevati dati di interesse fiscale, individuando i compensi percepiti al fine di poter ricostruire i guadagni degli abusivi che senza l’intervento dei finanzieri sarebbero stati sicuramente sottratti al fisco. Basti pensare che ogni gruppo corrispondeva alla guida/accompagnatore, per un itinerario della durata di un’ora circa, l’importo complessivo di € 100. Al termine del servizio gli abusivi sono stati segnalati alla Procura della Repubblica di Napoli per abusivo esercizio di una professione ed essendo sprovvisti dei titoli abilitativi, previsti all’art. 4 della Legge Regionale n. 11/1986, sono state loro contestate violazioni di natura amministrativa che prevedono sanzioni pecuniarie. L’attività eseguita dalle Fiamme Gialle, oltre all’aspetto repressivo, rappresenta un efficace deterrente al dilagare del fenomeno che reca danno non solo ai soggetti qualificati che svolgono correttamente la professione della guida/accompagnatore, ma anche alla tutela della sicurezza pubblica, all’economia del territorio, all’immagine storica, artistica e culturale delle località interessate.