“Sei proprio un ‘napoli’”: forse a qualcuno sarà capitato sentirsi affibbiare questo singolare sostantivo. Nulla di positivo purtroppo, l’accezione è spregiativa, e diretta soprattutto ai partenopei migrati nel nord del Paese.
Quello che però prima era un uso volgare – e diciamocelo, un po’ discriminatorio – del toponimo, adesso è stato “promosso” a lingua italiana vera e propria: l’enciclopedia Treccani include il neologismo a pieno titolo tra le sue pagine, facendo riferimento ad un’opera dello scrittore milanese Giuseppe Testori.
Se semanticamente non siamo ai livelli di “terrone”, manca davvero poco. È stato Gennaro De Crescenzo, presidente dell’associazione neoborbonica, a denunciare il conferimento di dignità linguistica alla parola da parte dell’enciclopedia.
“La citazione si può configurare come una vera e propria immotivata istigazione all’odio razziale – è il commento del neoborbonico – più che mai dannosa in un momento delicato e complesso come quello che l’Italia, e in particolare Napoli e il Sud dell’Italia, stanno vivendo in questi anni”. La richiesta è chiara: che il vocabolo venga cancellato. Intanto è scattata la protesta: stop agli acquisti di prodotti dell’Istituto culturale Treccani.