Sviluppo e rilancio dell’Associazione Italiana Barman e Sostenitori, per una maggiore conquista di associati che possano trasmettere, sempre più, la loro professionalità e competenza nel settore, sia in Italia che all’estero, con una relazione consuntiva del suo mandato espressa dal presidente nazionale Antonino Perrone ed al suo fianco il presidente di AIBES Promotion SRL Giovanni Di Somma e il segretario nazionale Rossella Grimaldi, sono stati gli argomenti che hanno caratterizzato la giornata vissuta dagli iscritti al sodalizio AIBES, ospitati dall’Hotel Pompei Resort di Pompei.
Una giornata congressuale che ha colto l’opportunità d’inizio con la competizione di spareggio per decretare colui che andrà a rappresentare l’A.I.B.E.S. al prossimo WCC di Copenaghen, tra i tre finalisti del concorso nazionale 2016: Antonino Marteddu della sezione Piemonte, Francesco Tota della sezione Lazio e Santo Rapisalda della sezione Sicilia.
I vincitori delle tre categorie del nazionale scorso, hanno dovuto creare la propria ricetta da una secret box nel tempo massimo di 10 minuti e trascriverla sul modulo apposito, per poi elaborarla e far degustare il loro cocktail, ad una qualificata giuria presieduta da una grande professionista dell’Associazione Maître Italiani Ristoranti e Alberghi Anna Ramondo, con al suo fianco il socio onorario Aibes Giuseppe De Girolamo giornalista enogastronomo ed il sommelier Pasquale Brillante, che hanno espresso attraverso i voti, su apposite schede, colui che da vincitore di questa selezione sarà il rappresentante dell’Italia al WCC di Copenaghen.
I numerosi congressisti, giunti da tutta Italia, molti dei quali il giorno precedente all’evento, trovando ospitalità, grazie al direttore Giovanni Di Somma, in questo stesso albergo, noto per essere uno dei migliori del territorio pompeiano e limitrofo, dopo aver assistito alla gara fra i tre concorrenti, per la quale si è adoperato anche con un volontario contributo personale di supporto alle necessità assistenziali che i gareggianti richiedevano ed altro, il vice fiduciario AMIRA di Napoli Dario Duro, sono passati alla degustazione di un ricco buffet.
Successivamente un Master condotto dal barman del noto locale mondiale “The Clumsies”!, con un viaggio attraverso i cocktail originalissimi da lui creati, e le immagini proiettate per far conoscere o meglio conoscere la storia di questo ottimo cocktail bar, con grande spazio, dai colori caldi e avvolgenti, diviso in più ambienti, che può essere tranquillo o rumorosissimo a seconda dei momenti della giornata, ed un menù “sensoriale”, con una serie di cocktail messi in scala di sapore e colore, è stato il preludio ai lavori dell’ Assemblea Nazionale Ordinaria dei Soci. I barman dell’Aibes, dopo la relazione del presidente Perrone hanno ascoltato Relazione Economica, per poi passare ad approvare i Bilanci al 31 dicembre 2015 e 31 dicembre 2016. A seguire l’approvazione per alzata di mano, che quindi con grande trasparenza, dopo tutte le dettagliate esposizioni fatte da amministratore, avvocato, presidente e segretario nazionale Aibes, e dal presidente Promotion, ha visto l’unanimità dei consensi sulle linee guida tracciate dal direttivo uscente, convalidate anche da numerosi interventi chiarificatori che gli associati Aibes hanno posto sul tappeto.
I prossimi appuntamenti per l’Aibes sono fissati per il 5 Giugno 2017 con l’elezione del Fiduciario e suo vice, mentre il 10 Luglio avverranno le votazioni per il Consiglio Nazionale, per il Segretario Nazionale e per i Revisori e Probiviri.
La giornata è stata chiusa con la proclamazione del vincitori dei tre barman in disputa al mattino, che ha visto emergere il siciliano Santo Rapisalda. Per Rapisalda è stata una vera esplosione di gioia ed anche se emozionatissimo ha accettato di rilasciarci un breve intervista. Una storia, quella del neo eletto a rappresentare l’intero settore dei barman italiani all’estero, veramente commovente ed entusiasmante al tempo stesso: “Per mia decisione, dopo aver lavorato in numerosi locali sia in Italia che all’estero, ho scelto di svolgere questo mio lavoro che reputo una professione per l’amore e la passione che dedico. Questo settore oggi sta diventando sempre più competitivo e difficile ed allora, dove più penso di poter restare appagato della scelta che personalmente faccio di lavorare con la possibilità di esprimermi al massimo, lì vado. Poi girando si acquisisce anche esperienza ed io anche se ho 41, anni e penso di avere avuta una buona scuola, che mi ha portato a saper lavorare e lavorare bene, sono convinto che nella vita c’è sempre da imparare. La mia passione per il drink nasce all’età di sei anni, quando realizzai il mio primo cocktail. Mio padre era un costruttore edile ed ogni anno riceveva tanti cadeau, per le festività in genere, che essenzialmente erano costituiti da bottiglie di liquore, però nella mia famiglia non beveva nessuno e le bottiglie andavano ad accumularsi in cantina crescendo sempre più di numero. A fine anni 80 i miei decisero di comprare un rudere che poi ristrutturato divenne una villa a Nicolosi, alle falde dell’Etna. Nel rudere mio padre Giuseppe e mio zio che dovevano ristrutturarlo, videro appesa ad un chiodo su una colonna, una antica bottiglia vuota, mi sembra fosse stato un vecchio cherry, io avevo 4 anni e ricordo che papà disse a mio zio, – dai mettiamola da parte insieme alle atre tante che ho e poi quando inaugureremo la villa l’apriremo attorno a questa colonna, per brindare con i suoi bicchierini che ha appesi sotto la bottiglia. Così fu!, passarono 2 anni, la villa fu ristrutturata e per festeggiare mio padre versò l’infinità di bottiglie che conservava, in un grande recipiente che mia mamma procurò, ne nacque qualcosa da bilanciare nel gusto ma che ottenne dagli ospiti gran consenso, tanto da far loro esprimere: Pippo hai fatto un grande cocktail che devi ripetere e mio padre disse, non so se saprò ripeterlo. Fu allora che io mi misi a giocare con le bottiglie che non potevo bere per l’età che avevo, ma che diedero ai miei genitori la visione esatta e le prospettive della mia passione tanto che poi ad 8 anni mio padre mi comprò anche un bel volume sui cocktail. Fu così che a 6 anni creai il mio primo cocktail denominato “Papà” perché dedicato a mio padre, composto da Whishy, Vermouth e Bitter, e da quel momento è iniziata la mia avventura”. Mentre pubblichiamo apprendiamo che Rapisarda si è classificato al primo posto, per la categoria Pre Dinner, nel 51° Concorso Regionale 20017 sezione Sicilia, di conseguenza oltre a rappresentare la nostra nazione all’estero, parteciperà nuovamente alla finale nazionale del Concorso Aibes 2017.
Giuseppe De Girolamo