Tra gli eventi televisivi più attesi del 2014 c’è “Gomorra”, una serie Tv di dodici puntate (di 50 minuti ognuna) prodotta da Cattleya, Fandango, Sky in collaborazione con La 7 e con la distribuzione internazionale di Beta. La serie fa parlare di sé ancora prima di andare in onda, infatti, come riferisce l’Huff Post, le puntate vengono girate all’interno della villa di un vero boss al quale è stato pagato anche un cospicuo affitto. Si tratta di Raffaele Gallo, camorrista, 37 anni, arrestato dai Carabinieri pochi mesi fa (proprio durante le riprese della serie) per associazione mafiosa. Il regista Stefano Sollima, ha raccontato che: “Prima che iniziassero le riprese, quindi al momento del contratto, del quale non mi sono occupato personalmente, non sapevo che si trattasse di un boss. Dopo sì: la casa è stata sequestrata e abbiamo dovuto chiedere l’autorizzazione alla magistratura”. Riportiamo, inoltre, quanto scrive Il fatto Quotidiano nell’edizione odierna: “Nelle mani dell’amministratore giudiziario c’è un affitto in piena regola: contratto da 30 mila euro per sei mesi di riprese, firmato da Cattleya. Soldi destinati al boss, quello vero, con tutto quello che significa sul piano dell’immagine, oltre che su quello economico. E non solo. Il piano superiore è stato ristrutturato per filmare gli interni: il contratto prevede che, se il proprietario di casa non chiede di smantellarla, la ristrutturazione resti dov’è. Oltre 30 mila euro, quindi, salvo ripensamenti, il boss intasca pure la ristrutturazione. Roba che può valere altri 50 mila euro. I soldi destinati all’affitto, dopo l’arresto di Gallo e il sequestro giudiziario dell’immobile, ora sono finiti nelle casse dello Stato”.“
