di Gianni Amodeo
I tempi stringono. E in Irpinia resta ancora aperta la partita, su cui le amministrazioni comunali sono chiamate a deliberare,- entro il sette dicembre-, in materia di programmazione, organizzazione e gestione con l’affidamento dei servizi correlati al ciclo integrato dei rifiuti. Un passaggio di basilare rilievo, alla luce della legge regionale della Campania del 07 \ 08 \ 23, che non solo modifica, ma innova anche la normativa del 2016, contemplando la formazione dei Sub ambiti distrettuali – i Sad – prevedendo l’istituzione di quelli delle città– capoluogo di provincia – Avellino,Benevento, Caserta, Salerno, oltre che l’area metropolitana di Napoli con tre Sad -, configurandone parimenti la costituzione anche per i Comuni, che rientrino in ambiti connotati dai principi di omogeneità e prossimità territoriale. Il tutto ancorato alle normative dell’ Unione europea e nazionali, nel quadro dell’offerta di servizi, in grado di garantire la concreta osservanza della normale amministrazione, basata sui criteri di economicità, efficienza e efficacia, connessi – ed è il dato di specifica novità– alle con le dinamiche dell’economia circolare.
In realtà, è di tutta evidenza che, quella dei Sub ambiti distrettuali, incardinati nei sette Ambiti territoriali ottimali, appena citati, rappresenti un’interessante e stimolante opportunità nella verifica della capacità di normale governance, che interpella, pone alla prova e qualifica in termini di competenze e conoscenze, i ceti amministrativi locali e il loro spirito di servizio a favore delle comunità, incrociando la reale consapevolezza sociale di cittadine e cittadini. Un cambio sostanziale di passo, quello che la recente normativa regionale recepisce e fa propria, come per superare lo stato presente della Campania che, tra le regioni italiane continua a detenere il disonorevole record delle sanzioni comminate dall’Unione europea, tradotte in multe per milioni di euro, per le perduranti violazioni e pesanti infrazioni alle normative, regolatrici del generale contesto di organizzazione e gestione del ciclo integrato dei rifiuti, includendo le inadeguatezze dell’impiantistica, le criticità del ciclo integrato delle acque reflue, con le reti fognarie che immettono liquami direttamente in mare e nei fiumi, e via proseguendo.
Verso il Sad, l’ impegno del sindaco Adolfo Alaia
E’- questo- il quadro, in cui ha preso forma e sostanza, l’iniziativa del sindaco Adolfo Alaia, che guida l’amministrazione comunale di Sperone, per promuovere la formazione del Sad, corrispondente all’ambito dell’ Unione intercomunale della Valle dell’Alto Clanio, comprensivo delle municipalità di Avella– prefigurato in automatico capofila dello stesso Sad per l’entità demografica che lo distingue – Baiano, Mugnano del Cardinale, Quadrelle, Sirignano e Sperone, appunto. Un fazzoletto territoriale che … ospita circa 30 mila abitanti, con ambiti comunali del tutto urbanizzati e integrati tra loro al punto tale che … non si distinguono neanche più i rispettivi confini,- con palazzi e caseggiati in larga parte di buon profilo architettonico, sia di nuova edilizia, sia di ricostruzione edilizia del dopo terremoto -, che spesso fanno riferimento ai riparti catastali di Comuni limitrofi.
Un’iniziativa risalente ai mesi scorsi, che non nasce dal caso, ma è avvalorata da sostanziali e importanti credenziali di sicura e larga affidabilità amministrativa e gestionale nel ciclo dei rifiuti, in capo proprio all’amministrazione dell’ Ente di piazza Luigi Lauro, espressione di uno dei Comuni, monitorato a livello ministeriale, oltre da associazioni ambientaliste, fin dagli anni ’90 e tra i pochi più virtuosi su scala regionale per la gestione efficiente ed efficace del servizio del ciclo integrato dei rifiuti, con il caposaldo della raccolta differenziata costantemente attestata sulla soglia del 85–90 %, con un tariffario strutturato e articolato. E valga, come esempio, il dato relativo ad un nucleo famigliare di sei o più componenti, che vive e risiede in uno spazio abitativo pari a 3.382 mq: la tariffa fissa da versare è pari 0, 802515, per una tariffa variabile pari a poco più di 308 euro. Una modalità operativa, senza evasione e meno che meno elusione tributaria che onora la comunità locale. Ma, per completare il senso della portata delle credenziali che esibisce l’ Ente di piazza Lauro, sarà utile ricordare a Sperone l’in put alla pratica della differenziata strutturata è correlato negli anni ‘ 80, con la pubblica raccolta-riciclo del vetro. Se non un primato, poco … manca
E restando nel capitolo– credenziali, mette conto considerare quelle che si rapportano all’amministrazione comunale di Baiano, in funzione dell’organizzazione del ciclo integrato dei rifiuti e della raccolta differenziata realizzata dal governo locale, guidato dal sindaco Raffaele Napolitano, fin dagli anni ’90, toccando da subito la soglia dell’ 85 \ 90 %. Un traguardo raggiunto, grazie anche al gemellaggio con la Pomigliano ambiente, la società in house dell’amministrazione comunale di Pomigliano d’Arco, guidata dal sindaco Michele Caiazzo. Un gemellaggio formato da una maggioranza di centro–destra e da una maggioranza di sinistra, all’insegna della comune volontà del buon amministrare. Un’ importante cooperazione che, tra l’altro, determinò per l’amministrazione –Napolitano, l’acquisizione del finanziamento regionale della Campania pari a tre miliardi di vecchie lire e poco più, a titolo di premialità. Risorse investite per l’acquisizione al patrimonio comunale del Teatro Colosseo, con i successivi interventi di restyling protrattisi per qualche decennio.
Un filone, quello delle credenziali affidabili, che appartiene anche alle amministrazioni comunali di Avella, Mugnano del Cardinale e Sirignano. Un filone che risponde in pieno alla ratio della normativa regionale che configura la formazione dei Sad. Un percorso sul quale l’amministrazione di Sperone ha già deliberato, con una sola astensione, alla luce di un proficuo confronto, svoltosi in Consiglio comunale. La parola ora passa agli altri Consigli comunali, nell’auspicio che sulla materia possa svilupparsi un franco e leale discorso pubblico. Un discorso restato finora nel chiuso … delle ovattate camere del potere, accessibili a pochi e soliti … frequentatori. Camere in cui si ritrovano soggetti istituzionali che fanno riferimento all’ Ato Avellino e all’amministrazione provinciale di Avellino. Una coabitazione tutt’altro che … facile, e soluzioni del tutto conflittuali nella ricerca del modello di società di servizio,su cui puntare. Una situazione ingarbugliata, rispetto alla quale in sindaco Alaia punta sull’ uscita di sicurezza dalla babele in atto, negli uffici-Ato della Collina dei Liguorini e a palazzo Caracciolo. E’ l’ uscita di sicurezza che può essere data dalla formazione del Sad, che sarebbe anche una congrua testimonianza della comune visione del territorio e delle sue esigenze. E se l‘uscita di sicurezza, non sarà quello del territorio dell’Unione, potrebbero aprirsi altre prospettive per diverse soluzioni. Ma sulla problematica come sull’antitesi Ato e provincia di Avellino, ci sarà modo di riprendere il filo di discorso. Una partita ch’è politica e amministrativa in senso ampio e concreto, ma anche e soprattutto economica, a fronte della torta che di necessità va … contenuta e ristretta. In via prioritaria.