All’ordine della discussione, l’analisi del voto al termine della conclusa tornata amministrativa, il radicamento del Partito sul territorio, il tesseramento, il rapporto con la Lega, le prossime campagne politiche da intraprendere e la realizzazione di un evento nazionale da tenere in Campania subito dopo la pausa estiva.
I lavori sono stati introdotti dal segretario regionale, l’avvocato Ettore de Conciliis, che in via preliminare ha dato il proprio benvenuto nella Segreteria Regionale del Movimento a Damiano Genovese, primo eletto del MNS in un comune capoluogo della Campania, e successivamente si è complimentato con i cinque segretari provinciali per gli ottimi risultati e per le lusinghiere affermazioni del Partito nei vari comuni al voto.
La discussione è proseguita con una analisi peculiare, provincia per provincia, delle nuove adesioni e delle prospettive di crescita per il Partito, nella logica del rafforzamento di una grande realtà politica identitaria e sovranista che oggi, per particolare merito di Matteo Salvini, sta emergendo come portatrice di largo e appassionato consenso.
Sulle grandi questioni da rilanciare, anche attraverso l’opera di Governo, confidando nell’intervento puntuale e sensibile del Sen. Claudio Barbaro, il Direttivo Regionale ha ribadito la necessità di un grande intervento strutturale per il Sud, tema particolarmente sentito e approfonditamente analizzato durante il convegno di Napoli del 28 aprile. La Campania necessita di un investimento concreto e strategico, che implementi e valorizzi la strutture materiali e immateriali, al fine ricongiungere la Regione con una modernità efficiente e sviluppata nei segmenti della viabilità e dei trasporti, dell’ambiente e della tutela del territorio, della sicurezza e della legalità, del turismo, della impresa e della natalità.
Si tratta di un impegno sistemico, caratterizzante e identificante la portata e la cifra dell’impegno politico del MNS: rappresentare la risposta ai bisogni di un Mezzogiorno sofferente eppure così carico di potenzialità, dove la percezione stessa dello Stato sembra essere evanescente. Non si deve più assistere alla fuga di tanti, troppi giovani dai comuni della Campania, un tempo la Regione più prolifica d’Italia ed oggi condannata al saldo demografico negativo, mentre di converso il numero dei migranti ospitati nel nostro territorio è esorbitante, spesso insostenibile, interpretabile come una ingiusta asimmetria.
In ultimo, la classe dirigente sovranista ha rilanciato la proposta di un evento nazionale formativo e di confronto nazionale da tenere alla ripresa della stagione politica, dove far partecipare i vertici del Mns e le espressioni del Governo.