Tiziana Cantone si è suicidata, impiccata con un foulard nello scantinato della sua nuova casa di Mugnano, in provincia di Napoli; il corpo è stato trovato dalla zia. Si chiude nel modo più drammatico possibile una vicenda che per mesi era rimbalzata sui social: girando prima fra una cerchia ristretta di utilizzatori di WhatsApp, per poi approdare alla “ribalta” più ampia di Facebook e Twitter. On line erano finiti (a sua insaputa) filmini piccanti girati per un (pericoloso, a giudicare da quel che è successo dopo) gioco hard. Non più tardi di qualche giorno fa il suo nome è tornato agli onori della cronaca, stavolta per una sentenza che avrebbe potuto garantirle, finalmente, il diritto all’oblio. L’avvocato della ragazza Roberta Foglia Manzillo aveva infatti citato in giudizio Facebook Ireland, Yahoo Italia, Google e Youtube e le persone coinvolte nella diffusione dei video, ottenendo un provvedimento d’urgenza atto a rimuovere dal web qualsiasi pagina che facesse riferimento a Tiziana e a quelle immagini. Frame che avevano attirato su di lei non solo la curiosità pruriginosa dei suoi compaesani — era originaria di Casalnuovo di Napoli — ma anche una buona dose di offese e insulti. Intanto la Procura del Tribunale di Napoli nord ha aperto anche un fascicolo per istigazione al suicidio.