Nella suggestiva cornice del Palazzo “Caravita” di Sirignano, è stata inaugurata ieri, 16 luglio, la personale di Alfonso Auriemma, dal titolo “Sulla semina e la raccolta della luce”.
Il progetto di Auriemma vuole ricercare, indagare, studiare ed esprimere in maniera del tutto singolare la presenza della luce divina nell’uomo sotto vari aspetti. Testi biblici e scritti di vari santi fungono spesso da spunti e idee per riflessioni che vengono trasformate in immagini, simboli ed icone.
Un’attenzione particolare è stata data alla relazione corpo-anima: “Così come vi è un dualismo onda-particella per la materia – spiega l’autore delle suggestive opere – così vi è un dualismo per la creatura umana: materia (corpo) e spirito (luce). Questa relazione è stata espressa facendo ricorso all’anatomia artistica che nel contesto del progetto diventa anatomia artistica spirituale”.
Oggetto delle opere è ancora la preghiera, la meditazione, la pace, il consiglio, la pazienza e le dimensioni del purgatorio, del paradiso e dell’inferno. Per esprimersi l’artista utilizza varie tecniche, sia antiche che contemporanee: carboncino, pastello, inchiostri, tempera all’uovo, acquerello, olio, foglia d’oro sia su tela che su carta pregiata come quella giapponese.
Le opere dell’artista, che a giugno ha ottenuto anche una menzione speciale nell’ambito del Contest “Pensa Crea Mostra” di Padova, saranno in esposizione fino al prossimo 31 luglio. La mostra si potrà visitare tutti i giorni, dalle ore 18.00 alle 21.00, e la domenica mattina anche dalle ore 09.00 alle 12.00. Venerdì 20 luglio, inoltre, la personale di Auriemma si arricchirà di una ulteriore opera: si tratta di una installazione dal titolo “Quanto è grande il tuo oceano?”.
Per l’occasione, il Comune di Sirignano ha concesso all’artista la possibilità di fruire del Palazzo Caravita, anche conosciuto come il Palazzo del Principe, generalmente chiuso durante l’anno. La mostra di Alfonso Auriemma, dunque, potrà essere un’occasione straordinaria anche per visitare la storica costruzione in stile neogotico che chiude per l’intera lunghezza il lato est di quella che un tempo era la piazza principale del paese e che non a caso è intitolata alla principessa Rosa.