“In uno stato di diritto come il nostro, è sacrosanto dare la possibilità alla cittadinanza di potersi esprimere, favorevolmente o meno, sul tema delle trivellazioni, che così tanto clamore e controversie hanno suscitato in questi ultimi mesi di dibattito. Dare la possibilità al popolo di essere arbitro delle sorti della terra in cui è nato e vive, è quanto di più democraticamente corretto esista.” Così Giuseppe Tornatore segretario provinciale FENAPI.
Parole che sanno di soddisfazione quelle che vanno a commentare la scelta della Corte Costituzionale di dichiarare ammissibile il referendum sulla durata delle autorizzazioni a esplorazioni e trivellazioni dei giacimenti già rilasciate, proposto da 9 consigli regionali.
Un sindacato come il nostro che nasce in Sicilia, terra già violentata da estrazioni e lavorazioni petrolifera e che si è radicato già in Campania e Basilicata, altre terre vittime di questi scempi, non può restare insensibile e si schiera dalla parte di chi non può fare altro che sottostare al volere del più forte.