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Dopo le dichiarazioni che l’amministratore unico dell’Air, Alberto De Sio, ha reso al Mattino, definendo «stucchevole il comportamento del ragazzo nigeriano» che non è stato fatto salire su un autobus di linea il 5 dicembre scorso, aggiungendo che «se vuole giustizia può rivolgersi alla magistratura», dura replica di Fiorentino Lieto (Federconsumatori) e Franco Fiordellisi (segretario generale Cgil Avellino).
«La vicenda del ragazzo nigeriano – dice Lieto – ci ha sconvolto quanto la dichiarazione del dirigente. La Federconsumatori di Avellino certamente difende il diritto alla mobilità di tutti e per tutti i residenti in questo territorio. Quindi il gesto dell’autista è stato di una gravità enorme perché si colloca nella fascia più becera e miserabile. Il dirigente De Sio ha il dovere di adoperarsi affinché casi del genere non debbano più succedere, quindi dovrebbe fare il dirigente. La Federconsumatori esprime piena solidarietà al ragazzo vittima di un atto di violenza e di mortificazione morale. Condanna fermamente l’azione del dipendente che ha tutti connotati di un rozzo razzismo nazista».
Fiordellisi aggiunge: «Si è chiesto chiarezza da subito, ma così non è stato sino ad oggi, in uno stato normalmente civile, un’azienda importante come Air avrebbe già dato una qualche risposta. L’episodio è avvenuto nello stesso periodo dell’uscita di uno studio, dell’Istat mi sembra, in cui si fotografava Italia incattivita, lanciava l’allarme del razzismo e xenofobia crescente tra gli italiani verso, appunto, le persone di colore, verso mussulmani, ebrei e gay, tanto che il Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella intervenne a tal riguardo, sino anche a lanciare l’allarme contro il razzismo e l’esclusione dei nuovi italiani nel suo discorso alla nazione di fine anno. Per tutti questi motivi la vicenda di Augustine, questo il nome del ragazzo nigeriano – così come qualsiasi episodio che vede utenti bistrattati – fa male e deve essere chiarita. Poi permette di dire che Un’azienda importante, di servizi importanti, che versa nello stato, penoso, descritto nella parte finale dell’articolo, non può, non deve, far finta di nulla, De Sio, dopo il suo insediamento al posto di Preziosi, lo sta facendo rimpiangere ed è tutto dire, perché le, più volte annunciate, soluzioni sul parco macchine, la sistemazione dell’auto stazione, non ci sono».
Ufficio stampa e comunicazione
Cgil Avellino