“Era un obiettivo che questa Amministrazione aveva inserito nel suo programma di Governo e che oggi porta finalmente a casa”. Michele Vignola, sindaco di Solofra, esprime così la sua soddisfazione in merito alla vicenda collegata allo smaltimento delle acque di rifinizione delle aziende conciarie. “Proprio questa mattina – annuncia il primo cittadino – l’Ato Calore Irpino ha pubblicato sul proprio albo online il nuovo regolamento per le autorizzazioni agli scarichi di acque reflue in pubblica fognatura. Il documento, finora parametrato alle deroghe e all’obbligo di segregazione delle acque di spruzzo impartito dal Commissario straordinario di Governo, il generale Roberto Jucci, fa in pratica luce su una modifica importante: è consentito lo smaltimento di tutte le acque reflue, generate dalla produzione conciaria (compreso quelle di spruzzo), presso l’impianto di depurazione del nostro distretto. Inoltre le AUA (Autorizzazione Unica Ambientale) che in questi mesi sono state sospese, adesso saranno regolarmente rilasciate dalle aziende richiedenti. In più, le imprese che sono già in possesso dell’AUA, devono solo compilare un apposito modulo (una richiesta per variazione sostanziale in aumento dell’autorizzazione allo scarico)”. “Questo è un significativo passo in avanti per il polo solofrano – prosegue – frutto di un lavoro sinergico che ha visto questa Amministrazione attivarsi proficuamente con tutti gli attori interessati e coinvolti nelle varie conferenze di servizi convocate dalla Regione Campania e da questo Ente (ultima conferenza dei servizi proprio quella in cui è stato definito ogni dettaglio che poi l’Ato ha recepito per la modifica del suo regolamento collegato alle autorizzazioni degli scarichi di acque reflue in pubblica fognatura)”. “Abbiamo svolto – termina – un ruolo di coordinamento ed un lavoro intenso di relazioni (penso, ad esempio, alla costante interlocuzione con la Regione Campania e con l’Ato) che ha portato a questo risultato, superando definitivamente l’obbligo di segregare le acque di spruzzo, smaltendole presso impianti diversi con un conseguente aggravio di costi per le nostre aziende, a differenza di quanto è sempre avvenuto invece a Santa Croce sull’Arno e ad Arzignano. Questo traguardo lo si è raggiunto grazie ad un’azione parallela e sinergica che ha visto in campo da un lato le istituzioni e dall’altro i conciatori che, con il Codeso, hanno portato avanti una battaglia giudiziaria che ha avuto esito positivo”.