L’esposizione si articola in un percorso di venti opere di Klajdi Arapi, alcune delle quali omaggiano la cittadina conciaria nella rappresentazione dei suoi luoghi più identificativi, attraverso una pittura che, in continuo confronto con la tradizione, si affaccia al moderno in modo autenticamente innovativo e pieno di senso. «Solofra è una città vuota. Alla crisi economica è seguita una profonda crisi sociale e culturale che può essere intesa anche come una crisi artistica o intellettuale. È una città che si è svuotata di ogni sentimento tranne che della rabbia. Questa mostra intende promuovere nuove forme di partecipazione giovanile, sensibilizzare il visitatore all’arte quale mezzo di speranza, soluzione di superamento, perché l’arte è un salto di coscienza» sostiene Alfonso Grassi, curatore dell’esposizione insieme a Gianfranco Sollitto per il quale «l’arte onirica di Arapi lancia un messaggio preciso: coltiva i tuoi sogni, non perdere la speranza. Nei suoi dipinti, nei suoi colori e nei suoi spazi, invita ad andare oltre la materialità, alla ricerca della propria pura essenza».
La Galleria d’Arte “A. Grassi”, quale possibile piattaforma reale di promozione culturale, si fa specchio di un’arte assolutamente in movimento, avviando un progetto che indaga il destino della comunicazione estetica. In questa prospettiva, l’inaugurazione di giovedì 21 dicembre alle 18.30, sarà caratterizzata dall’incontro-confronto con l’artista Klajdi Arapi, dalla lettura di Alfonso Grassi dei testi scritti da Gianfranco Sollitto relativi ad alcune opere esposte e dall’intervento musicale del Maestro di violino Renato Orciuoli. (Beatrice Donatella Gigli A.)