Sul Landolfi di Solofra assistiamo all’ennesima mortificazione di una intera comunità, e, soprattutto, alla riprova del fallimento della classe dirigente, che amministra Solofra, che non ha saputo agire, al momento giusto e con la necessaria preparazione, in difesa dei diritti della comunità rappresentata, liberandosi da ogni vincolo di appartenenza politica e andando al di là di inutili e sterili proclami difensivi che nulla, come ci racconta la cronaca odierna, hanno sortito in termini di garanzie di mantenimento del plesso Ospedaliero.
Non si può rimanere in silenzio sul provvedimento giunto dal Ministero della Salute che decreta lo stop alla realizzazione presso l’Ospedale Landolfi, del reparto di terapia intensiva e del ridimensionamento dell’emergenza.
Tale provvedimento palesa una approssimazione nella gestione della problematica sia per la soppressione del PS, che per la riqualificazione dell’intero plesso, ed alcuna garanzia fornisce in ordine alla necessità di trasformare il Landolfi in postazione medicalizzata.
Approssimazione che ricade in termini negativi sulla intera comunità, che, dopo aver perso il presidio per la gestione della urgenza sanitaria, perde anche l’ultima possibilità di vedere tutelato il proprio diritto alla salute, con la creazione di un punto di riferimento per il trattamento dell’emergenza.
L’ultimo atto di un piano mirato di totale dismissione del presidio Ospedaliero della cittadina di Solofra e di restrizione dei servizi sanitari territoriali.
La politica cittadina nulla ha opposto a questa nefandezza, alcuna azione a difesa, alcuna proposta. Solo “ammuina inutile”, necessaria però a garantirsi la propria collocazione politica e destino personale futuro, giocando nuovamente sulla pelle della città di Solofra e della provincia di Avellino.
Ed appare oltremodo offensivo dell’intelligenza dei solofrani il fatto che il Sindaco rilasci interviste utili solo a tentare di coprire le negligenze della Regione, scaricando oggi le colpe sulla dirigenza dell’Ospedale Moscati, ieri tanto osannata.
La memoria di Solofra è ancora piena delle grida di giubilo ed esaltazione che da questa amministrazione si levarono all’epoca del passaggio del Landolfi dalla gestione Asl all’azienda ospedaliera, senza comprendere che in quel momento si sanciva la morte del plesso ospedaliero.
Solofra in Azione si augura che di questo i cittadini tengano conto quando l’amministrazione uscente, tra qualche mese, si riproporrà alle amministrative.
Azione ritiene, invece, che l’ospedale Landolfi di Solofra è una priorità dell’agire politico, come lo è la tutela del diritto alla salute ed alla assistenza sanitaria. Propone, quindi, che lo stesso sia oggetto di riqualificazione che garantisca livelli assistenziali minimi e diventi punto di riferimento dell’eccellenza sanitaria.
Sulla riqualificazione del plesso ospedaliero Azione già si è fatta portatrice di una chiara proposta che oggi appare ancor più percorribile alla luce delle misure previste dal PNRR e dell’ulteriore finanziamento previsto dalla Comunità Europea, per la somma di 625 milioni di euro, con il PON Salute per l’Italia.
Non è ormai più il tempo della demagogia o della retorica populista, ma occorre farsi portatori di una proposta seria, alternativa, e soprattutto realizzabile attreverso persone competenti e capaci in grado di rispondere ai bisogni delle persone fragili.