Il sindaco, com’è noto, nella seduta di Consiglio comunale del 16 dicembre scorso, aveva assunto l’impegno di annullare l’aliquota Tasi 2015 del 2,5 per cento per riportarla all’1,5 per cento e di restituire quanto dovuto ai cittadini che avevano pagato la maggiore imposta, dopo l’approvazione del bilancio consuntivo. E’ in esecuzione a tale impegno che la Giunta municipale ha approvato la delibera n.70 del 5 aprile 2016 con la quale sono state stabilite, con apposito modulo, le modalità del rimborso o della compensazione. I cittadini, dopo l’approvazione del Consiglio, potranno rivolgersi al competente ufficio tributi oppure consultare il sito istituzionale del Comune di Solofra (www.comune.solofra.av.it).
Fin qui i fatti. Poi, come è chiaramente dimostrato dall’ultimo manifesto a firma di sette consiglieri comunali, ci sono: la strumentale confusione, le informazioni distorte se non false, la propaganda elettorale, la speculazione rispetto ad un quadro normativo e regolamentare incerto e contraddittorio:
1) L’Amministrazione Vignola ha istituito l’ufficio legale, mai esistito al Comune di Solofra, con un notevole risparmio rispetto alle precedenti gestioni del contezioso. Infatti, l’importo per retribuire l’attività professionale dell’avvocato convenzionato con il Comune è di gran lunga inferiore alle parcelle degli avvocati esterni incaricati dalle precedenti Amministrazioni, ammontanti a centinaia di migliaia di euro, la gran parte delle quali nemmeno onorate e che, invece, l’attuale Amministrazione, responsabilmente, previa transazione, paga al fine di evitare ulteriori pregiudizi all’Ente e, conseguentemente, ai cittadini.
2) La minoranza, nonostante fosse stato annunciato l’annullamento dell’aliquota Tasi, ha proposto ugualmente ricorso al Tar, citando il Comune e costringendo quindi l’Ente a costituirsi in giudizio. La difesa, come reso possibile dalle norme di legge e dal regolamento comunale in materia, è stata affidata ad un professionista esterno, in quanto il legale del Comune è incaricato della tutela legale dell’Ente contro i terzi. La lite intentata dai consiglieri di minoranza, invece, si configura come una lite interna all’Ente. E’ di tutta evidenza che, proprio per una questione di inopportunità legata alla necessità che l’avvocato comunale sia, senza alcuna ombra di dubbio, l’avvocato di tutte le sue componenti di maggioranza e di minoranza, si è deciso di incaricare un legale esterno.
3) E’ scorretto, anzi falso, scrivere di una liquidazione di 7.000,00 euro più Iva all’avvocato incaricato dal Comune per resistere al ricorso delle minoranza, perché i consiglieri comunali dovrebbero conoscere la differenza tra impegno di spesa e liquidazione . Le somme liquidate all’avvocato saranno solo quelle effettivamente erogate a chiusura del contenzioso e sempre che l’Amministrazione non riesca, come è intento, adottare ogni provvedimento utile ad evitare tale causa. Questa opposizione è attenta solo a cercare, in ogni modo e in ogni momento, la propria visibilità, dichiarando cose non vere, trascinando il Comune in contenziosi inutili e dannosi per la casse comunali, facendo perdere energie preziose per l’Amministrazione della Città, distruggendo e mai costruendo, precipitando la nostra comunità in una continua campagna elettorale.