“Com’è noto all’atto del mio insediamento la situazione debitoria del Comune di Solofra era molto pesante. A pochi mesi dalla mia elezione, ebbi già occasione di elencare pubblicamente ai cittadini tutti i debiti pregressi (faccio riferimento ai residui passivi) che la mia Amministrazione ha ereditato dalle precedenti esperienze di governo. Altri debiti sono emersi nei mesi e negli anni successivi. Nonostante questo pesante passivo ho scelto volutamente, insieme alla mia Amministrazione, di non agire sul prelievo fiscale a carico dei cittadini. Perché penso che è dovere di ogni amministratore, provare, innanzitutto a ridurre quello che è il fabbisogno di un Ente pubblico, ovvero le spese di gestione. Cosa che abbiamo fatto sia con gli esercizi finanziari del 2012, 2013 e 2014. Non è stato facile far quadrare i conti senza aumentare le imposte. Eppure tutti mi consigliavano di fare due cose: dichiarare il dissesto finanziario (quindi fare insediare sul bilancio un Commissario. Che significava azzerare tutto e non assumere sulle nostre spalle alcun debito. Ma ciò avrebbe comportato un aumento vertiginoso delle imposte a carico del cittadino, non avendo inoltre un’autonomia di gestione sul piano finanziario ed amministrativo). Oppure di aumentare sùbito le imposte e le aliquote trovando giustificazione nei debiti riscontrati e facendo, pertanto, ricadere sulle precedenti Amministrazioni le responsabilità di tali aumenti fiscali. Credo che, invece, sia stato molto più serio, da parte nostra, provare, fin quando è stato possibile, a ridurre i costi, ottenendo un risparmio di alcuni milioni di euro. La gestione ordinaria del Comune si è ridimensionata. Ne sono un esempio, fra gli altri, la chiusura di una società di servizio come la Global Service (che portava perdite notevoli), l’eliminazione dello staff del sindaco, il contenimento notevole delle spese legali e di aggio per la riscossione (visto che abbiamo dato vita ad ufficio legale e tributi interno). Ed ancora l’eliminazione di un doppio servizio di spazzamento e tanti altri costi che ci hanno consentito di andare avanti nel corso di questi tre anni sia pure facendo notevoli sacrifici”.
E sulla Tasi Vignola spiega e precisa: “In questi anni abbiamo avuto un regime di tassazione fra i più bassi della provincia irpina. Quest’anno siamo stati, purtroppo, costretti, ad intervenire sul prelievo fiscale. Abbiamo scelto di intervenire soltanto sulla Tasi avendo avuto una richiesta espressa dal Revisore dei Conti il quale, già negli esercizi precedenti, ci aveva chiesto di ritoccare in aumento le imposte. Abbiamo aumentato dall’1,5 al 2,5 per mille l’imposta sui servizi indivisibili. Abbiamo scelto di intervenire su questa tassa, che si spalma su una platea più ampia di contribuenti, perché aveva un impatto minore rispetto all’Imu e per poter ricavare la somma necessaria per far quadrare il bilancio comunale. E’ una tassa dove c’è una minore evasione rispetto a quella dell’Imu. Nonostante l’aumento dell’1 per mille, noi non copriamo l’intero costo del servizio della Tasi che serve a pagare, ad esempio, la pubblica illuminazione, pubblica sicurezza e vigilanza, servizi socio assistenziali, servizi di protezione civile, manutenzione stradale e verde pubblico, tutela del patrimonio (manutenzione immobili) nonchè servizi a tutela degli edifici e delle aree comunali. Ed altri servizi che vengono erogati alla comunità. Noi con il 2,5 per mille copriamo l’80 per cento del costo. Un altro 20 per cento viene coperto da somme da trovare nel bilancio comunale. Lo scorso anno, con l’1,5 per mille abbiamo coperto tra il 48 e il 60 per cento di questi costi. Inoltre abbiamo scelto la Tasi perché si tratta di un aumento una tantum. Noi già sapevano, il Governo lo ha annunciato da diversi mesi, che questa imposta sarà abolita. Di contro un eventuale aumento dell’Imu rischiava di poter restare anche per i prossimi anni se poi noi non l’avessimo portato all’indietro. Quindi abbiamo immaginato di gravare sui cittadini solo per quest’anno. Viceversa sulla tassa sui rifiuti, dove siamo riusciti a ridurre i costi e ad ottenere un miglioramento notevole del servizio con una raccolta differenza porta a porta notturna che è schizzata fino al 70 per cento e che ha visto anche l’apertura di un centro di raccolta sul territorio comunale, contiamo nel futuro di contenere ancor di più l’onere legato a questa imposta, migliorando maggiormente l’attività di raccolta differenziata. Questa è, dunque, la ragione che ci spinto, per la prima volta, ad aumentare la Tasi in un contesto in cui il nostro Comune, in particolar modo, ha subìto un taglio dei trasferimenti erariali senza precedenti che è arrivato fino a toccare quasi 1 milione e mezzo di euro. Quindi, seppur in presenza di una politica rigorosa, questo scenario non ci ha, purtroppo, impedito di poter agire sul piano fiscale. Comprendo le ragioni dei cittadini. Ne sono consapevole. Ma la nostra amministrazione ha nel suo spirito e nel suo dna quello di tenere al minimo l’imposizione fiscale.